Respingono le accuse i ribelli del Mouvement des Forces Démocratiques de Casamance (Mfdc) di essere responsabili del massacro di 13 giovani boscaioli uccisi il 6 gennaio in una foresta di questa regione del Senegal.
L’Mfdc ha emesso una dichiarazione nella quale condanna il massacro e respinge ogni illazione di averlo commesso. Secondo il gruppo ribelle, all’origine della strage vi sarebbe una disputa tra alcuni tagliatori illegali di teck, un legno pregiato della quale la Casamance è ricca. L’Mfdc chiede “alle autorità senegalesi di orientare le indagini su alcuni responsabili amministratrivi e militari locali che sono a capo di una vasta rete di taglio clandestino e di vendita illecita di legno di teck”.
“L’Mfdc continua la sua apertura al dialogo in vista di una conclusione positiva del conflitto nella Casamance” afferma il comunicato ribadendo l’impegno al dialogo con le autorità di Dakar intrapreso con la mediazione della Comunità di Sant’Egidio.
(09/01/2018 Fonte: Fides)
Enrico Casale
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