I corpi senza vita di 15 migranti africani che mostravano ferite di arma da fuoco, sono stati ritrovati nel nord della Penisola del Sinai. Altre otto persone sono state rintracciate ferite, ma vive. Non è chiaro chi abbia attaccato il gruppo che si dirigeva verso la città di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza per poi passare la frontiera con Israele. Secondo alcuni resoconti, riportati dalla stampa locale ma non confermati ufficialmente, ad aprire il fuoco sui migranti sarebbe stata la polizia egiziana, dopo che questi avrebbero ignorato le intimazioni a fermarsi.
Il gruppo di persone coinvolte nella vicenda sarebbe di origine sudanese, ma anche su questo non ci sono al momento conferme ufficiali.
Nella Penisola del Sinai – dove sono attivi diversi gruppi jihadisti legati al sedicente Stato Islamico – è in vigore lo stato di emergenza dall’ottobre 2014.
(16/11/2015 Fonte: Misna)
Enrico Casale
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