Il Camerun ha reso le mascherine obbligatorie e le multe per chi trascura di indossarle sono piuttosto care: 10 euro per chi non le ha, 3 per chi le porta male. Purtroppo però le mascherine non si trovano e molti non hanno proprio il denaro per acquistarle. I frati cappuccini camerunesi hanno deciso allora di mettersi a produrle localmente, con la collaborazione di alcuni sarti. «Il “capitale” iniziale ci è stato fornito dal Centro missionario dei frati cappuccini di Milano, che ha raccolto fondi attraverso i suoi benefattori», hanno spiegato all’Agenzia Fides. «Il Centro ci è stato di grande aiuto considerati i tempi difficili che stiamo vivendo, stretti come siamo tra l’epidemia di Covid-19 e la guerra civile in corso nelle province anglofone (che ha fatto più di tremila morti e ha costretto 30mila persone a lasciare le proprie case)».
Le prime mascherine sono state realizzate nei giorni scorsi ed è subito iniziata la distribuzione. I primi beneficiari sono stati gli sfollati ospitati nelle comunità dei frati cappuccini. «Abbiamo distribuito le mascherine a Shisong, Mbuluf e Mbohtong. Speriamo che l’epidemia passi velocemente e i camerunesi possano riprendere la loro vita normale senza il pericolo di infettarsi. Speriamo anche che i combattimenti tra ribelli anglofoni e forze dell’ordine di Yaoundé, che al momento sono sospesi grazie a una tregua, non riprendano più».
Stefania Ragusa
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