La “tolleranza zero” contro le acconciature creative degli studenti e delle studentesse burkinabé ha mietuto le prime vittime. Nei giorni scorsi la Scuola superiore professionale Yennenga di Ouagadougou è stata teatro di una scena insolita: decine di studenti sono stati respinti all’ingresso.
Secondo la scuola infatti avrebbero violato le nuove e severe norme in materia di acconciatura: dall’inizio del terzo quadrimestre, l’istituto applica rigorosamente, come tutte le scuole nel Paese, il decreto del 6 marzo scorso che impone un’acconciatura uniforme per tutti gli studenti. Capelli corti, naturali, senza artifici o fronzoli per i maschi mentre per le ragazze sono tollerate solo trecce e treccine, ma di capelli naturali. Secondo il decreto, “viene stabilita un’acconciatura uniforme per tutti gli studenti, ragazze e ragazzi” in tutte le strutture educative, siano esse pubbliche o private, un’acconciatura uniforme che “è costituita da un taglio di capelli corto, semplice e privo di qualsiasi abbellimento o stravaganza”. La norma si applica a tutti i livelli dell’istruzione, dalla scuola materna alla scuola secondaria: i direttori degli istituti e il loro personale sono responsabili del rispetto delle acconciature mentre i direttori regionali e provinciali dei due ministeri vigileranno sull’applicazione delle direttive.
Questa iniziativa rientra in una tendenza riscontrata in diversi Paesi africani, dove le autorità scolastiche impongono agli studenti standard di abbigliamento e aspetto in nome della disciplina e dell’uniformità.