Burkina Faso, inaugurato il mausoleo di Thomas Sankara: un simbolo di memoria e rinascita africana

di claudia

di Andrea Spinelli Barrile

A Ouagadougou è stato inaugurato il mausoleo dedicato a Thomas Sankara, rivoluzionario e presidente del Burkina Faso assassinato nel 1987. La monumentale opera, alta oltre 7 metri e voluta dalla giunta militare guidata da Ibrahim Traoré, sorge nel luogo della sua uccisione ed è il primo passo del più ampio Memoriale Sankara.

È stato inaugurato a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, il mausoleo Thomas Sankara, un monumento alto oltre 7 metri che raffigura l’ex presidente rivoluzionario burkinabé, assassinato il 15 ottobre 1987 con altri 12 compagni. Un monumento la cui inaugurazione era attesa da anni. Dopo la morte, infatti, la memoria di Sankara è stata ufficialmente cancellata dalle istituzioni burkinabé, a differenza della memoria popolare che, invece, si è continuata ad alimentare durante gli anni del regime di Compaoré e, soprattutto, negli anni successivi.

Quest’opera era attesa dai burkinabé, non è retorico affermarlo, dal giorno della morte dell’ex leader Thomas Sankara. Il mausoleo, un’opera fortemente voluta dalla giunta militare attualmente al potere e dal suo leader, Ibrahim Traoré, è stato progettato a forma di occhio: la gigantesca statua di Sankara, che saluta in divisa militare e con pugno chiuso, è stata eretta sul sito del Consiglio dell’Intesa e all’interno del Mausoleo hanno trovato finalmente riposo lui e i suoi 12 compagni, le cui tombe infatti sono state disposte attorno a quella di Sankara. Come ricordato dalle autorità burkinabé all’inaugurazione, l’opera “vuole essere un simbolo di questo dovere di memoria, offrendo una degna sepoltura ai martiri della Rivoluzione dell’agosto 1983”.

All’inaugurazione erano presenti i capi di governo di Burkina Faso, Senegal e Ciad e, al termine della cerimonia, il primo ministro senegalese, Ousmane Sonko, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa, con le quali ha auspicato la riappropriazione della storia africana. “Uno dei nostri più grandi problemi in questo continente è la nostra incapacità di mantenere vive le nostre memorie selettive e collettive, di farle conoscere alle generazioni presenti, ma anche a quelle future”, ha detto. Sonko ha sottolineato l’importanza di promuovere le figure di spicco del continente, citando il lavoro di pionieri come Cheikh Anta Diop e Joseph Ki Zerbo: “Grandi figli d’Africa hanno dedicato tutta la loro vita a quest’opera di memoria, risalendo fino all’antico Egitto, per farci capire che non siamo orfani della storia, contrariamente a quanto ci è stato fatto credere. Che non siamo quel continente che non ha mai dato il suo contributo all’evoluzione dell’umanità”.

Per Sonko, è fondamentale che gli africani riprendano contatto con il loro passato per rafforzare la loro identità e l’orgoglio collettivo: Questo dovere della memoria è importante perché le persone si distinguono per la loro capacità di catturare la propria memoria, sia nei suoi aspetti positivi che in quelli meno positivi” e ha sottolineato la necessità di trasmettere questa eredità alle generazioni future, citando leader contemporanei come appunto Thomas Sankara, Patrice Lumumba, Mamadou Dia e Kwame Nkrumah, il cui impegno ha segnato la storia moderna del continente.

La scelta di inaugurare il mausoleo il 17 maggio non è casuale. Il 17 maggio 1983 Sankara fu arrestato in qualità di primo ministro del Consiglio di salvezza del popolo (Csp), che all’epoca era guidato dal medico Jean-Baptiste Ouedraogo. “Nei giorni successivi, la gioventù antimperialista si mobilitò per dire no a questo crimin”, ha detto il primo ministro del Burkina Faso durante il suo discorso, motivando la scelta del 17 maggio per l’inaugurazione. “Il seme della rivoluzione democratica e popolare era stato così piantato – ha osservato -: due settimane dopo l’arresto del 1983 “il capitano Thomas Sankara fu rilasciato sotto la pressione popolare. Tre mesi dopo, da questo terreno, è germogliata la rivoluzione”.

Non era presente il leader della giunta militare burkinabé, Ibrahim Traoré, che vista la sua grande visibilità probabilmente ha voluto lasciare lo spazio sui media al defunto presidente Sankara, mentre era presente il primo ministro del Paese africano, Rimtalba Jean Emmanuel Ouedraogo.

Anche il mausoleo di Ouagadougou è stato realizzato in un luogo non-casuale, il Consiglio dell’Intesa, dove Sankara e i suoi compagni trovarono la morte, e rappresenta solo la prima fase di realizzazione del Memoriale Thomas Sankara, che si estenderà su 14 ettari e comprenderà una torre di 87 metri, la Casa dei ricordi, con un museo, una biblioteca, una mediateca e una sala espositiva, oltre a laboratori, negozi, un parco e cinque aree paesaggistiche.

A margine della cerimonia sono stati sparati 21 colpi di cannone per rendere omaggio a Sankara e ai suoi compagni, sono state deposte corone di fiori e sono state inaugurati i nuovi nomi di alcune vie della capitale burkinabé, intitolate ai compagni di Sankara, oltre a un grande viale che è stato battezzato proprio con il nome dell’ex-presidente ucciso nel 1987.

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