• Homepage
  • LA RIVISTA
    • CHI SIAMO
    • Per abbonarsi
    • Acquista copia singola
    • ULTIMO NUMERO (2/2025)
    • ANTEPRIMA NUOVO NUMERO (3/2025)
    • Dove trovare Africa
    • Per insegnanti e studenti
    • Interventi nelle scuole
    • Iscriviti alla newsletter
    • Coopera – inserto Ong
    • CONTATTI
  • Abbonamenti
  • VIAGGI DI AFRICA
    • PROSSIME PARTENZE
    • L’estate di Africa (evento online)
    • ALGERIA
    • Ghana, Togo e Benin
    • MADAGASCAR
    • MALAWI
    • MAURITANIA
    • Rwanda e Uganda
    • SENEGAL
    • SAO TOME
    • SUDAFRICA
    • UGANDA (GORILLA)
    • UGANDA (KARAMOJA)
    • ZAMBIA
  • EVENTI E CORSI
    • CORSI ONLINE
      • Arabo
    • Dialoghi sull’Africa
      • 2025
      • 2024
      • 2023
      • 2022
      • 2021
      • 2019
      • 2018
      • 2017
      • 2016
      • 2015
      • 2014
      • 2013
      • 2012
      • 2011
  • MOSTRE
  • shop
  • 100 afriche

Edizione del 18/07/2025

© Rivista Africa
Editore: Internationalia srl
P.IVA 11980111006

logo internationalia srl

Rivista Africa
La rivista del continente vero

Cultura

    Leptis Magna
    CulturaSOCIETÀ

    Perle da salvare | Siti archeologici in Libia

    di Enrico Casale 30 Giugno 2020
    Scritto da Enrico Casale

    Prosegue l’analisi dei siti africani dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’umanità che attualmente sono inseriti in una apposita lista che li dichiara in pericolo di sopravvivenza. Si tratta di riserve naturali e di luoghi culturali, che possono comprendere aree archeologiche o edifici storici e religiosi, minacciati dai comportamenti umani o dai cambiamenti climatici.

    Nei quotidiani resoconti che costellano le pagine dei giornali e i servizi televisivi sulla tragica situazione del conflitto in Libia, da tempo non compaiono neppure accenni sullo stato di salute dei siti archeologici protetti dall’Unesco. E potrebbe essere questa l’unica buona notizia che paradossalmente ci offre l’attualità.

    La Libia è infatti al centro di serratissime trattative diplomatiche che vedono coinvolte tutte le principali potenze mondiali, i cui appetiti nel voler mettere le mani su una terra chiave per gli approvvigionamenti petroliferi non sono un mistero per nessuno. Oggi l’Onu riconosce come legittimo il governo guidato dal leader Fayez al-Serraj che da Tripoli governa però soltanto la parte occidentale del Paese, mentre quella orientale è sotto il controllo delle truppe del generale Khalifa Haftar sostenuto da Russia, Arabia Saudita, Emirati arabi uniti e dall’Egitto di Abdel Fatah al-Sisi. Rispetto all’inizio dell’anno la situazione è cambiata radicalmente, visto che in quel momento la capitale Tripoli sembrava dover cadere sotto i bombardamenti di Haftar. L’assedio, durato oltre un anno, è finito soltanto grazie all’intervento dei turchi voluto dal «sultano» Erdogan, che si è inserito nel territorio come ulteriore forza belligerante con tutte le conseguenze del caso. E così al-Serraj, rinvigorito dall’appoggio turco, non vuole rinunciare al controllo di Sirte, altra città chiave da riconquistare a sé per non far passare l’idea che il suo governo si accontenti di uno Stato dimezzato rispetto ai confini universalmente riconosciuti.

    In mezzo, nel senso letterale della parola, stanno i cinque siti storico archeologici riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità, ma che nel contempo da 4 anni sono anche nella lista nera di quelli giudicati in pericolo di sopravvivenza. Si tratta delle aree archeologiche romane di Sabratha, Leptis Magna e Cirene, tutte sulla costa, e, all’interno del Paese, della città vecchia di Ghadames e del sito di arte rupestre di Tadrard Acacus. Nel contesto geo politico appena descritto sembra persino scontato che nessuno si curi dei beni storico artistici, a meno di non considerarli simboli di una civiltà da combattere, il che sarebbe anche ben peggio. Fu infatti, non dimentichiamolo, questo principio a creare i presupposti per la distruzione dello splendido sito archeologico di Palmira in Siria. Il sedicente Stato islamico creato dall’Isis fece delle rovine romane della città, prima il palcoscenico per efferate torture da comminare sotto lo sguardo delle telecamere ai suoi prigionieri occidentali avvolti nelle tute arancioni; poi, addirittura decise di radere al suolo i templi e i colonnati più celebri per attirare su di sé l’attenzione internazionale. E ci riuscì ampiamente.

    Per fortuna questi presupposti in Libia non ci sono. Anzi, il rischio potrebbe addirittura concretizzarsi per ragioni opposte. Infatti le minacce ai templi potrebbero venire piuttosto dalla decisione di qualcuna delle parti in lotta di usarli, danneggiandoli magari in modo irrimediabile, come nascondigli sicuri per chissà quale genere di armi, proprio in virtù del fatto che i belligeranti non oserebbero mai bombardare quei siti senza suscitare su di sé la condanna del mondo, proprio mentre ognuno di loro si arroga il titolo di essere presente in armi in Libia come difensore della civiltà. Gli aerei che i russi in questi giorni hanno portato nella base di Jupra in territorio controllato dal loro amico Haftar hanno scatenato il ritorno sulla scena degli Usa, ma non fanno certo rischiare la distruzione ai monumenti della città vecchia di Ghadames, al confine tra Libia, Tunisia e Algeria, o alle pitture rupestri di Tadrad Acacus, che si trovano nel deserto montagnoso del sud del Paese al confine con l’Algeria, dove le caverne ospitano graffiti preistorici molto importanti, in un paesaggio fatto di archi di roccia, gole e dune con la sabbia che si tinge di svariati colori. Piuttosto quella città può rischiare distruzioni qualora continuasse ad essere scelta come luogo di passaggio di merci e truppe irregolari dal deserto verso la costa.

    Ghadames si trova al centro di un’oasi, con mura a secco munite di torri e bastioni e case a due piani di caratteristica berbera e popolare, un’architettura lontana dalle influenze esercitate dal Mediterraneo ed edificata con tecniche di costruzione antiche di secoli. Le terrazze sono riservate alle donne e le vie coperte agli uomini. L’uso dell’acqua così preziosa è regolato da un antico sistema di distribuzione. Fu colonia romana e importante snodo di commerci.

    Che cosa però ha spinto l’Unesco da anni a infilare i 5 siti nella sua «lista nera» senza poter rilevare benefici tali da cancellarne il marchio di precarietà? Prima di tutto la preoccupazione più che fondata che non si faccia abbastanza per il restauro e la conservazione dei beni in un contesto deteriorato non solo dalla cronica mancanza di fondi, ma anche da sbalzi climatici che mettono a rischio i già precari muri secolari. In più ci sono forti timori che la acclarata situazione di guerra favorisca commerci illegali su vasta scala di beni archeologici, magari anche frutto di scavi clandestini, capaci di far ricavare profitti milionari con poco rischio, così come verificatosi in Siria e in Iraq con le vestigia delle civiltà mesopotamiche.

    A Sabratha, antica città romana situata sulla riva del Mediterraneo tra Tripoli e il confine tunisino, in territorio controllato da al-Serraj, a destare le maggiori preoccupazioni è lo stato in cui versano le rovine del teatro. Questo non solo costituisce uno dei resti più significativi del luogo, ma è particolarmente importante per il muro della scena formato da 3 piani a colonne sovrapposte che si staglia sullo sfondo di un’imponente cavea, con 11 gradini capaci di ospitare 5 mila spettatori. Mura bizantine circondano il foro e i templi romani.

    A Cirene invece l’attenzione posta dagli osservatori dell’Unesco era sulla possibilità che vicino alle rovine del tempio di Zeus venisse edificato un grande albergo capace di devastare irrimediabilmente il paesaggio, anche se rispetto al lasso di tempo intercorso tra sopralluoghi e dichiarazioni di principio e l’oggi, non sembra essere certo più questo il timore principale. Prima della caduta di Gheddafi infatti lo Stato stava cercando di costruire un’industria turistica nazionale anche con la creazione di villaggi vacanza sulla splendida costa della Cirenaica, la zona cui Cirene stessa dà nome e che ora è controllata da Haftar con evidenti altre mire. Siamo tra Bengasi e il confine egiziano, al cospetto di una città fondata nel 630 a.C. dai Dori provenienti dall’isola greca di Santorino. Cirene diede i natali al poeta Callimaco e all’astronomo Eratostene. All’inizio del I secolo a. C. divenne colonia romana. Nel 400 le invasioni barbariche la spopolarono e fu abbandonata. Oggi le sue vestigia consistono nell’immenso tempio di Zeus che ospitava una replica della celebre statua di Fidia, nell’acropoli, nel santuario di Apollo e nella necropoli.

    Geograficamente in mezzo tra Sabratha e Cirene, sulla costa, sorge l’antica Leptis Magna, bisognosa come le altre di sopralluoghi costanti e cure accurate da parte degli archeologi, che oggi come nel recente passato nessuno è invece in grado di garantire. Di fondazione fenicia, la città rimase cartaginese sino alla sconfitta di questi a Zama, nel 202 a. C., ad opera dei romani, battaglia che chiuse la seconda guerra punica. Quando, tre secoli dopo, divenne imperatore nel 193 d. C. Settimio Severo, che qui era nato, Leptis Magna fu dotata di un nuovo foro con annessa basilica e un lunghissimo colonnato che unì le terme al porto rinnovato, oltre all’Arco trionfale destinato a celebrare l’imperatore e la sua famiglia. La città resta un perfetto esempio di impianto urbanistico tardo imperiale con influenze orientaleggianti. La zona, appena alla periferia di Homs, tra Tripoli e Misurata, è ad altissima temperatura, in ogni senso.

    (Mario Ghirardi)

    Condividi
    30 Giugno 2020 0 commentI
    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaNEWSPersonaggiSOCIETÀ

    Angola | Il Carnevale piange lo storico comandante

    di Celine Camoin 15 Giugno 2020
    15 Giugno 2020

    La cultura popolare angolana piange la scomparsa di Pedro Vidal, storico comandante del Carnevale di Luanda, principale evento folcloristico della capitale d’Angola. Deceduto all’età di 59 anni per malattia dopo …

    1 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaNEWSSOCIETÀ

    10 giugno 1940, la guerra dell’Africa

    di Enrico Casale 10 Giugno 2020
    10 Giugno 2020

    10 giugno 1940 – 10 giugno 2020. Sono trascorsi ottant’anni dall’entrata in guerra dell’Italia nella seconda guerra mondiale. Un conflitto al quale l’Africa pagò un tributo elevatissimo in distruzioni e …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaSOCIETÀ

    TOAfrica summer school ai nastri di partenza

    di AFRICA 3 Giugno 2020
    3 Giugno 2020

    Sarà un’edizione della TOAfrica Summer School decisamente particolare quella ormai alla porte. Quest’anno infatti, a causa della pandemia, il corso si terrà esclusivamente online. Come riporta il sito di TOAfrica, …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaSOCIETÀ

    Emmanuel Iduma, il mio “incontro” con Serigne Touba

    di Stefania Ragusa 28 Maggio 2020
    28 Maggio 2020

    Da oggi in libreria una nuova collana dedicata all’Africa. Il primo volume è il diario di viaggio di un interessantissimo scrittore nigeriano. Un estratto in esclusiva.

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaNEWSSOCIETÀ

    Afropop | Pamela Badjogo, una voce per le donne

    di Stefania Ragusa 13 Maggio 2020
    13 Maggio 2020

    Si intitola “Respectez-nous” l’ultimo brano della cantante gabonese trapiantata in Mali e cofondatrice del collettivo artistico “Les Amzones d’Afrique”

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaMIGRAZIONI e DIASPORESOCIETÀ

    In memoria di Samuel Kabamba, l’Aylan di Spagna

    di Stefania Ragusa 27 Aprile 2020
    27 Aprile 2020

    Prudence Pembele Nira, attrice di origine congolese ha scritto e messo in scena un monologo dedicato a questo bambino e a sua madre

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaMIGRAZIONI e DIASPORE

    Arte | Raccontare la diaspora africana in Africa

    di Stefania Ragusa 20 Aprile 2020
    20 Aprile 2020

    La grande mobilità è interna al continente e produce cambiamenti economici e sociali profondi. Ce lo ricorda un progetto creativo tra Lagos e Parigi

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaSOCIETÀ

    Covid-19 | La lettera aperta di 100 intellettuali africani

    di Stefania Ragusa 18 Aprile 2020
    18 Aprile 2020

    Il futuro del continente va reinventato ora. Scrittori, filosofi, accademici chiedono un nuovo impegno a chi tiene le leve del potere e a tutti gli africani.

    7 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaSOCIETÀ

    Addio Sarah Maldoror, prima regista nera a girare in Africa

    di Stefania Ragusa 14 Aprile 2020
    14 Aprile 2020

    Se n’è andata lunedi 13 aprile, a quasi 91 anni, portata via anche lei dal coronavirus. È stata la prima donna nera a girare un film in Africa.

    1 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaMIGRAZIONI e DIASPORE

    Jean Ziegler: «Perché Lesbo è la vergogna d’Europa»

    di Stefania Ragusa 11 Aprile 2020
    11 Aprile 2020

    L’ultimo libro del sociologo svizzero, oggi consulente dell’Onu, non è ancora stato tradotto in italiano. Ma il suo contenuto ci riguarda.

    3 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaSOCIETÀ

    “GrAfric” novel da (ri)leggere mentre siamo a casa

    di Stefania Ragusa 9 Aprile 2020
    9 Aprile 2020

    Otto titoli da riprendere in mano o scoprire per la prima volta in questo periodo di sospensione. Parlano di Africa, migrazioni, realtà e futuro.

    9 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaNEWS

    Etiopia | Covid-19, il gospel della first lady

    di Enrico Casale 8 Aprile 2020
    8 Aprile 2020

      Zinash Tayachew, first lady dell’Etiopia,  ha pubblicato un gospel in cui chiede la «misericordia di Dio» mentre il mondo combatte con la pandemia di coronavirus. In realtà, la canzone …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaSOCIETÀ

    Cosa leggere mentre restiamo a casa?

    di Stefania Ragusa 19 Marzo 2020
    19 Marzo 2020

    Non i diamanti ma i libri sono i migliori amici delle ragazze. E, anche, dei ragazzi. Dieci titoli suggeriti da Africa Rivista.

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaSOCIETÀ

    Dimitri Fagbohoun, l’arte di mescolarsi

    di Stefania Ragusa 11 Febbraio 2020
    11 Febbraio 2020

    Da Czestochowa ad Haiti, il viaggio della Madonna Nera al centro della prima personale italiana di un artista decisamente sincretico

    1 FacebookTwitterPinterestEmail
  • 1
  • …
  • 16
  • 17
  • 18
  • 19
  • 20
  • …
  • 25

NUMERO DI MARZO-APRILE

ANTEPRIMA NUMERO DI MAGGIO-GIUGNO 2025

5 x MILLE

RIMANI INFORMATO CON LA RIVISTA AFRICA

PROMOZIONE

NOLEGGIA LA MOSTRA FOTOGRAFICA

I VIAGGI DI AFRICA

I SEMINARI DI AFRICA IN VIDEO

AFRICA SOCIAL CLUB

DOVE ACQUISTARE AFRICA

APPELLO AI LETTORI

IL LIBRO DI RAFFAELE MASTO

AFRICA + NIGRIZIA DOPPIO ABBONAMENTO

Ricorrenze

Mese

Africa Rivista

Via Fabio Massimo, 19 – 20139 Milano
Tel. 02.80898696
Cell. 375.5353235
Fax 06.92933897
Email: info@africarivista.it
Abbonamenti: segreteria@africarivista.it

Per abbonarsi alla rivista

Online


Bonifico Bancario
IBAN:  IT 65 H030 3203 2100 1000 0291 446
Intestato a Internationalia s.r.l.
SWIFT/BIC: BACRIT21302


Conto Corrente Postale
CCP n° 1049863846 – Intestato a Internationalia srl, Via Conca d’Oro, 206 – 00141 Roma 

Argomenti

ISCRIVITI ORA

ULTIMI ARTICOLI

  • Rd Congo: drammatica la crisi nell’est, le testimonianze dei missionari

    26 Maggio 2025
  • L’alcol ugandese farà il giro del mondo

    26 Maggio 2025
  • Nigeria, Dangote vuole esportare polipropilene fuori dall’Africa

    26 Maggio 2025
  • Kenya, propaganda 2.0: come il potere risponde alla Gen Z

    25 Maggio 2025
  • Il libro della settimana: L’insieme delle parti 

    25 Maggio 2025
  • CHI SIAMO
  • PER ABBONARSI
  • VIAGGI DI AFRICA
  • CONTATTI
  • PUBBLICITA’ SU AFRICA
  • PRIVACY
  • INFORMATIVA

Edizione del 18/07/2025

© Rivista Africa
Editore: Internationalia srl
P.IVA 11980111006

logo internationalia srl

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Accetto Gestione consensi Leggi tutto
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessari
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non necessari
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA
X