I mediatori dell’Unione Africana sono atterrati nella capitale del Sud Sudan, Juba, per colloqui urgenti volti a prevenire un ritorno alla guerra civile. L’intervento segue gli arresti domiciliari del primo vicepresidente Riek Machar la scorsa settimana.
Il governo del presidente Salva Kiir accusa Machar, suo rivale di lunga data ed ex leader dei ribelli durante il conflitto del 2013-2018, di voler fomentare una nuova ribellione.
La delegazione dell’Unione Africana, arrivata a Juba mercoledì pomeriggio, comprende membri del “Consiglio dei Saggi”, come l’ex presidente del Burundi Domitien Ndayizeye e l’ex giudice keniano Effie Owuor.
Il partito Splm-Io di Machar in una dichiarazione ha accolto con favore l’arrivo della delegazione. Nel frattempo, il Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione Africana ha chiesto il “rilascio immediato e incondizionato” di Machar, avvertendo che la sua detenzione minaccia l’accordo di pace del 2018 che ha posto fine alla guerra.
Nei giorni scorsi anche l’ex primo ministro del Kenya Raila Odinga era stato a Juba per mediare tra le fazioni rivali. Odinga aveva incontrato Kiir, ma gli era stato negato l’accesso a Machar.