La delegazione internazionale congiunta della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) e dell’Ufficio delle Nazioni unite per l’Africa occidentale (Unowas) ha dovuto lasciare in fretta la Guinea Bissau la notte tra venerdì 28 febbraio e sabato 1 marzo in seguito delle minacce dirette del presidente Umaro Sissoco Embaló.
Secondo un comunicato stampa ufficiale, firmato dall’ambasciatore Bagudu Hirse, a capo della missione, la delegazione Ecowas-Unowas inviata in Guinea Bissau è stata costretta ad abbandonare il territorio della Guinea-Bissau a causa di “circostanze tese”. “La missione ha lasciato Bissau all’alba del 1 marzo, in seguito alle minacce di espulsione del presidente Umaro Sissoco Embaló” si legge nel documento, che rivela un’escalation delle tensioni politiche tra il Paese e la comunità internazionale rappresentata da queste due organizzazioni.
Questa novità avviene in un contesto particolarmente delicato. Il 23 febbraio infatti il presidente Embaló ha fissato unilateralmente la data per le elezioni presidenziali il 30 novembre 2025, spiegando la sua intenzione di rimanere al potere fino all’insediamento del suo successore. Questa posizione tuttavia è in aperto contrasto con le richieste dell’opposizione, che chiedevano le sue dimissioni entro il 27 febbraio, anniversario del suo insediamento, mentre la Corte Suprema ha fissato la fine del suo mandato al 4 settembre.
Nonostante questa brusca conclusione della missione congiunta, nel comunicato stampa Hirse sostiene che siano stati compiuti progressi sostanziali: “La missione ha elaborato una bozza di accordo sul calendario per l’organizzazione delle elezioni legislative e presidenziali del 2025. Appellandosi alla “moderazione” nel clima politico interno, la delegazione ha esortato “tutte le parti interessate e i cittadini a mantenere la calma e a preservare la pace e la stabilità nel Paese”, citando però una crescente preoccupazione per la situazione politica.