Tra i nomi più accreditati per ricoprire la carica di prossimo pontefice figurano anche tre cardinali africani. Sebbene, secondo alcuni vaticanisti, la possibilità che un cardinale del continente africano salga al soglio pontificio sia al momento piuttosto remota, non è affatto da escludere. Vale la pena ricordare, infatti, che l’Africa ha già dato i natali a tre tra i più importanti papi della storia, vissuti nei primi secoli dopo Cristo. Ognuno di loro ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della teologia, nell’organizzazione ecclesiale e nella definizione della prassi della Chiesa nascente.
Le loro figure stanno tornando in auge negli ultimi anni all’interno della Chiesa cattolica, riscoperte da un movimento che vuole riconoscere il loro contributo e spostare il baricentro europeo dell’istituzione ecclesiastica.
Il primo papa africano di cui si ha testimonianza è stato San Vittore I, originario del Nord Africa, 14° vescovo di Roma. Il suo pontificato durò undici anni dal 189 al 199. In questi anni si susseguirono diversi dibattiti teologici, in particolare riguardo alla celebrazione della Pasqua. Vittore I si batté affinché la celebrazione della più importante ricorrenza cattolica avvenisse nello stesso giorno in tutto il mondo cristiano.
Dopo di lui si ha notizia di Papa Milziade, conosciuto anche come “”Melchiade l’Africano”. Il suo pontificato ebbe inizio poco dopo l’Editto di Milano, editto di tolleranza che pose fine alle persecuzioni dei cristiani nell’Impero Romano, e durò dal 311 al 314. Milziade ebbe un ruolo fondamentale per ricostruire tassello per tassello una Chiesa distrutta, lavorando per il recupero delle proprietà confiscate e per l’edificazione di nuovi luoghi di culto. A lui si deve la costruzione della basilica lateranense, la cattedrale di Roma.
Un’altra figura papale legata al continente fu Papa Gelasio I. Di origine africana ma nato a Roma, il suo pontificato è durato quattro anni, dal 492 al 496. Noto è il suo impegno per la promozione dell’unità cristiana contro i gruppi scismatici. Conservatore convinto, nel contesto dell’Eucaristia ha sottolineato l’importanza del pane e del vino come segni della presenza di Cristo, rendendoli simboli del suo corpo e del suo sangue. Durante il suo papato diverse fonti ricordano il decreto che impose l’obbligo di comunione per mezzo del pane e del vino. Papa Gelasio I si oppose a pratiche eretiche che non rispettavano questo dogma. Gelasio fu anche un raffinato teologo e intellettuale, autore di numerosi scritti, inni e orazioni che influenzarono profondamente la spiritualità cristiana del tempo.