Il Burkina Faso punta all’Étalon d’or de Yennenga, il massimo riconoscimento del Festival panafricano del cinema e della televisione di Ouagadougou (Fespaco). In gara nella categoria fiction lungometraggio ci sono due registi burkinabè: Dani Kouyaté con “Katanga, la danse des scorpions”, ispirato alla tragedia shakespeariana Macbeth, e Chloé Aïcha Boro con Les Invertueuses.
Con “Katanga, la danse des scorpions”, il regista Dani Kouyaté, figlio del celebre attore Sotigui Kouyaté, esplora il lato oscuro del potere politico, tra tradimenti, gelosie, complotti e rivolte popolari. Girato in bianco e nero, il film è stato concepito come un “racconto politico che mostra come il potere possa portare alla follia”. “Una volta ottenuto, si perde facilmente il contatto con la realtà”, ha spiegato il registasecondo quanto riporta Radio France Internationale. Le prime proiezioni al Fespaco hanno registrato il tutto esaurito.
L’altro film in concorso, “Les Invertueuses”, segna il debutto nel lungometraggio della regista Chloé Aicha Boro. L’opera affronta il delicato tema dell’autodeterminazione e della libertà delle donne in un contesto segnato dalla radicalizzazione e dalla guerra.
Il Burkina Faso spera di conquistare nuovamente l’Étalon d’or de Yennenga, riconoscimento che manca al Paese da ventotto anni, quando Gaston Kaboré trionfò con Buud Yam.
In totale, diciassette lungometraggi concorrono per il premio principale del festival, che verrà assegnato sabato 29 febbraio.