Il Sahel è l’epicentro globale del terrorismo

di claudia

Secondo l’ultimo Global terrorism index, diffuso dall’Institute for economics and peace, il Sahel resta l’area più mortale al mondo per quanto riguarda il terrorismo di matrice islamista. Nel 2024 infatti, rivela il report, più della metà dei decessi causati dal terrorismo si sono verificati nel Sahel, regione che è stata teatro del 19% del numero totale di attacchi terroristici effettuati nell’intero anno scorso.

Tra i Paesi del Sahel, quelli con i livelli più alti di terrorismo sono Burkina Faso, dove è morto il 20% del totale delle vittime registrate, Mali, Niger, Nigeria e Camerun. Anche la Somalia viene citata come uno dei Paesi più preoccupanti. L’attacco terroristico più grave è stato quello avvenuto nella città di Tahoua, in Niger, nel luglio 2024, in cui hanno perso la vita 237 persone.

“Nonostante gli sforzi per combattere il terrorismo, l’instabile contesto di sicurezza continua a rappresentare una sfida per i governi e gli interventi internazionali, esacerbando le crisi umanitarie in paesi come Burkina Faso, Mali e Niger”, si legge nell’abstract del rapporto, secondo cui però “gli sforzi intrapresi dai paesi per combattere il terrorismo, sostenuti da iniziative regionali come l’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes), ispirano un certo ottimismo”.

Secondo l’indice le principali organizzazioni operanti nel Sahel sono ancora oggi lo Stato islamico e Jamaat Nusrat al-Islam wal-Muslimin (Jnim), mentre in Africa degna di menzione è l’organizzazione somala al-Shabaab. Tutte e tre questi gruppi continuano ad aumentare le loro attività e ad espandersi e, nel 2024, il numero di persone uccise a causa di questi gruppi è aumentato dell’11% e ha superato le 4.000 persone.

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