di Giulia Filpi
Aumentano le spese militari nel continente: lo rivela un recente rapporto pubblicato dall’Istituto internazionale per le ricerche sulla pace di Stoccolma. Tra le diverse modalità e tendenze, il caso più evidente è rappresentato dai Paesi del Sahel, interessati da recenti colpi di stato.
Nel 2024, il continente africano ha registrato un incremento complessivo delle spese militari del 3 per cento circa: il dato è il risultato di tendenze interne contrastanti, tra stati che accelerano vertiginosamente nella corsa al riarmo e altri che preferiscono concentrare la spesa pubblica in altri settori.
I dati emergono dal nuovo rapporto dell’Istituto internazionale per le ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri) sulle tendenze nelle spese militari, pubblicato la scorsa settimana.
Da un lato, mostra il Sipri, il Nordafrica, trainato da Algeria e Marocco, partecipa a pieno titolo alla corsa globale al riarmo, in un contesto mondiale in cui le spese militari sono cresciute di oltre il 9 per cento in un solo anno. Dall’altro, l’Africa subsahariana punta sempre meno su esercito e materiale bellico, anche per le difficoltà economiche interne, in particolare, in Sudafrica. Un caso a parte è rappresentato dai Paesi del Sahel interessati da recenti colpi di stato, dove la corsa agli armamenti è ancora più evidente.
I numeri evidenziano come, mentre il dato registrato per l’Africa settentrionale abbia raggiunto i 30,2 miliardi di dollari nel 2024, con un incremento dell’8,8% rispetto al 2023 e del 43% rispetto al 2015, la spesa militare nell’Africa subsahariana abbia mostrato complessivamente un calo del 3,2% rispetto al 2023 e del 13% rispetto al 2015, totalizzando 21,9 miliardi di dollari lo scorso anno.

Per quanto riguarda la regione nordafricana, Algeria e Marocco hanno rappresentato il 90% del totale subregionale. Alimentata dai ricavi degli idrocarburi, la spesa dell’Algeria è aumentata del 12%, raggiungendo i 21,8 miliardi di dollari nel 2024 e confermando il Paese al primo posto per il volume delle spese militari nell’intero continente. Il bilancio militare dell’Algeria ha rappresentato la quota maggiore della spesa pubblica complessiva (21%), collocandola nella classifica dei primi 20 Paesi al mondo per spesa militare elevata, subito dopo i ricchi Paesi Bassi e prima del Brasile, che spende circa un miliardo di dollari in meno, ma con una popolazione che è più del quadruplo rispetto a quella algerina. Dopo due anni consecutivi di calo, nel 2024 anche il Marocco ha aumentato la sua spesa militare, del 2,6%, raggiungendo i 5,5 miliardi di dollari. L’aumento è stato dovuto principalmente alla crescita della spesa per il personale.
A sud del Sahara, il calo complessivo del 2024 è stato principalmente dovuto alla diminuzione della spesa in Sudafrica, Nigeria ed Etiopia, che figurano tra i Paesi con la spesa militare più ingente nella regione. La spesa militare del Sudafrica, la più alta della subregione, è diminuita per il quarto anno consecutivo, attestandosi a 2,8 miliardi di dollari, con un calo del 6,3% rispetto al 2023 e del 25% rispetto al 2015. Questa riduzione è in linea con la strategia fiscale del Paese, che dà priorità alla crescita economica e ai servizi sociali rispetto alla spesa militare.

Un incremento sostanziale delle spese militari si è registrato invece in Mali, Burkina Faso e Niger, passati sotto il controllo di giunte militari in seguito ai colpi di stato del 2021, 2022 e 2023, rispettivamente. Complessivamente, nel 2024 questi tre Paesi hanno destinato 2,4 miliardi di dollari alle proprie forze armate. Tutti e tre hanno interrotto la cooperazione in materia di sicurezza con la Francia e aumentato significativamente la spesa militare dopo i colpi di stato.
La spesa militare del Mali è cresciuta del 38% nel periodo 2020–2024, quella del Burkina Faso è aumentata del 108% tra il 2021 e il 2024, mentre quella del Niger è salita del 56% tra il 2022 e il 2024. Anche il Ciad ha annunciato la fine della cooperazione militare con la Francia nel 2024 e ha incrementato la propria spesa militare del 43% nel corso dell’anno considerato, portandola a 558 milioni di dollari. Questo ha fatto salire il peso della spesa militare sul Pil dello 0,9%—il maggiore aumento annuale registrato in Africa—fino al 3,0%.
Sul piano globale, la quota del Prodotto interno lordo (Pil) mondiale destinata alle spese militari ha raggiunto il 2,5%. Il rapporto del Sipri ha evidenziato un incremento della spesa militare del 9,4%, trainato soprattutto da Medio Oriente ed Europa, che rappresenta l’aumento annuale più consistente almeno dal 1988.