Si chiama “Cybercrime act” ed è il pretesto che il governo nigeriano starebbe adottando per censurare media e voci dissenzienti. Sono le accuse levatesi ieri dalle numerose manifestazioni organizzate in tutta la Nigeria per protestare “contro l’uso improprio” del Cybercrime act e per denunciare il peggioramento delle condizioni economiche nel Paese africano. Lo riportano i media nigeriani.
Le proteste, organizzate dal movimento Take It back, si sono svolte in vari stati del Paese nonostante i ripetuti avvertimenti della polizia e gli ammonimenti da parte delle autorità, che non dappertutto hanno autorizzato i cortei: da quando il Cybercrime Act è entrato in vigore, nel 2015, molti organi di informazione e giornalisti hanno denunciato massicci attacchi informatici da parte delle autorità contro i media, rei di aver pubblicato critiche e denunce contro le autorità nigeriane. L’articolo 24 del Cybercrime (Prevention & Prohibition) Act, infatti, contiene elementi in grado di mettere a tacere la libertà di stampa.
I manifestanti brandivano cartelli con varie scritte come “Stop alla repressione” e “Lasciateci respirare” e hanno lamentato anche l’elevata inflazione e la corruzione endemica.
Il coordinatore della protesta a Lagos, Juwon Sanyaolu, ha detto ai media che la protesta era necessaria per resistere al “crescente autoritarismo del governo e per chiedere sollievo per i nigeriani in mezzo all’inflazione e all’insicurezza”. A Se a Lagos la manifestazione si è svolta senza grandi criticità, i manifestanti venivano dispersi con gas lacrimogeni dagli agenti di polizia nel Territorio della capitale federale, Abuja, e nello stato di Rivers. Ai manifestanti di Lagos è stato negato l’accesso alla Camera dell’assemblea dello stato, dove i legislatori erano riuniti in sessione plenaria.
Reagendo alla protesta nazionale, il portavoce della polizia Olumuyiwa Adejobi ha dichiarato in una conferenza stampa organizzata nel pomeriggio che la protesta era un “tentativo deliberato di offuscare l’immagine della polizia nigeriana” e, per estensione, della nazione. “Sebbene non siamo contrari all’esercizio del diritto dei cittadini alla riunione pacifica e all’associazione in Nigeria, come sancito dalla Costituzione, siamo profondamente preoccupati per il motivo alla base di una protesta nazionale programmata lo stesso giorno in cui si celebreranno i contributi della forza di polizia nigeriana alla sicurezza nazionale”.