La danza della libertà: la capoeira fiorisce a Kibera

di claudia

A Kibera, uno degli slum più estesi dell’Africa orientale situato alla periferia di Nairobi vivono un milione di persone in poco più di due chilometri quadrati. In questo luogo dimenticato dove criminalità e povertà sono all’ordine del giorno, la musica e la danza riescono a passare tra le stette vie che si snodano tra le baracche in lamiera. Qui, da qualche tempo, sta fiorendo in tutta la sua ricchezza culturale l’arte della capoeira.

Riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità nel 2014, la Capoeira è un’arte marziale che unisce danza, musica, combattimento e acrobazia, con profonde radici nella cultura afro-brasiliana. Nacque come forma di resistenza e autodifesa sviluppata dagli schiavi africani deportati in Brasile.

“Le radici della capoeira vengono dall’Angola e dal Congo ed è stata creata dagli africani schiavizzati che furono portati da quella regione dell’Africa centro-occidentale in Brasile”, spiega ad Africanews Salim Rollins, fondatore del Capoeira Angola Centre a Kibera, un centro dove insegna questa arte marziale ai ragazzi e agli adulti dello slum. In quanto prima sede africana del Capoeira Angola Center di Mestre João – si legge sul sito della scuola – il CAC Kibera svolge un ruolo importante nel ristabilire il legame della Capoeira con le sue radici ancestrali nel continente africano.

La capoeira sta avendo degli effetti positivi su alcuni degli abitanti di Kibera, come riportano alcune testimonianze: “Mi ha aiutato anche nella consapevolezza di me stesso, nella disciplina personale e anche nell’autodifesa”, dice Beckham Otieno, capoeirista diciottenne. “Quando qualcuno mi attacca, so come difendermi grazie ai movimenti della capoeira”.

Movimento, musica e disciplina sono alla base di quest’arte che sta coinvolgendo sempre più persone che ne portano avanti il valore culturale e identitario. “La Capoeria – si legge sul sito ufficiale della scuola – è considerata un’arte di liberazione culturale, poiché nacque da un profondo desiderio di libertà. Uno spirito che ancora oggi rappresenta una componente fondamentale di questa arte marziale”.

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