Sudan, l’esercito prende sempre più terreno

di claudia

Le Forze di supporto rapido (Fsr), gruppo paramilitare in conflitto con l’esercito sudanese dal 2023, stanno subendo gravi perdite dall’inizio dell’anno. Secondo quanto riportato dai media locali negli ultimi giorni, gli Stati di Sennar, Al-Jazira, del Nilo Bianco e la capitale Khartoum risulterebbero attualmente sotto il controllo dell’esercito, che detiene ormai quasi tutto il centro del Paese.

Martedì si sono registrati nuovi scontri nei pressi della città strategica di El-Obeid, nel Kordofan del Nord. Le Fsr, sostenute da truppe ritirate da Khartoum, hanno lanciato un’offensiva all’alba ma sono state respinte nella zona occidentale della città, dove avrebbero subito pesanti perdite, secondo quanto dichiarato dalle forze armate sudanesi.

El-Obeid era stata assediata dalle Fsr dall’inizio del conflitto, ma l’esercito aveva spezzato l’accerchiamento nel febbraio 2024. Da allora, la città è stata oggetto di bombardamenti regolari da parte delle Fsr.

Nel Kordofan del Sud, le Forze di supporto rapido – appoggiate dalle forze del comandante Abdelaziz al-Helou – hanno attaccato lunedì 1° aprile la località di Khour al-Dilb. Secondo il Sindacato indipendente dei medici sudanesi, almeno 12 civili sono rimasti uccisi durante i combattimenti in aree residenziali. L’esercito ha successivamente annunciato di aver ripreso il controllo del centro abitato.

Intensi scontri sono stati segnalati anche a El-Fasher, nel Darfur del Nord, dove le Fsr hanno subito un nuovo contrattacco. Secondo fonti militari citate da Radio France Internationale (Rfi), l’esercito ha condotto un’“azione preventiva” contro i paramilitari che cercavano di avanzare verso sud: diversi veicoli armati sono stati distrutti e decine di combattenti delle Fsr sarebbero rimasti uccisi.

Nonostante le perdite, il numero due delle Fsr, Abderrahim Dagalo, ha minacciato nuovi attacchi contro gli Stati del Nord e del Nilo. In un video diffuso nelle ultime ore, circondato dai suoi uomini, ha dichiarato che 2.000 veicoli sarebbero in marcia verso quelle regioni.

L’esercito sudanese sostiene di controllare ormai la maggior parte del territorio nazionale e di prepararsi a riconquistare il Darfur.

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