• Homepage
  • LA RIVISTA
    • CHI SIAMO
    • Per abbonarsi
    • Acquista copia singola
    • ULTIMO NUMERO (2/2025)
    • ANTEPRIMA NUOVO NUMERO (3/2025)
    • Dove trovare Africa
    • Per insegnanti e studenti
    • Interventi nelle scuole
    • Iscriviti alla newsletter
    • Coopera – inserto Ong
    • CONTATTI
  • Abbonamenti
  • VIAGGI DI AFRICA
    • PROSSIME PARTENZE
    • L’estate di Africa (evento online)
    • ALGERIA
    • Ghana, Togo e Benin
    • MADAGASCAR
    • MALAWI
    • MAURITANIA
    • Rwanda e Uganda
    • SENEGAL
    • SAO TOME
    • SUDAFRICA
    • UGANDA (GORILLA)
    • UGANDA (KARAMOJA)
    • ZAMBIA
  • EVENTI E CORSI
    • CORSI ONLINE
      • Arabo
    • Dialoghi sull’Africa
      • 2025
      • 2024
      • 2023
      • 2022
      • 2021
      • 2019
      • 2018
      • 2017
      • 2016
      • 2015
      • 2014
      • 2013
      • 2012
      • 2011
  • MOSTRE
  • shop
  • 100 afriche

Edizione del 06/06/2025

© Rivista Africa
Editore: Internationalia srl
P.IVA 11980111006

logo internationalia srl

Rivista Africa
La rivista del continente vero
Tag:

emigrazione

    pesca
    QUADERNI AFRICANI

    Africa occidentale, come l’impoverimento delle risorse ittiche favorisce l’emigrazione

    di claudia 20 Aprile 2024
    Scritto da claudia

    Di Luigi Limone – Centro studi AMIStaDeS APS

    Intere comunità in Africa occidentale dipendono direttamente dalle attività ittiche per il cibo o l’occupazione. Il sovrasfruttamento delle acque costiere dell’area, da parte di grandi pescherecci europei e dei cosiddetti “pirati della pesca”, impoverisce gli stock ittici locali. Le conseguenze sulle economie sono irreversibili: crescono i tassi di disoccupazione e aumenta l’emigrazione, spesso irregolare, facilitata da reti di contrabbandieri e trafficanti.

    Per molte comunità costiere dell’Africa occidentale, la pesca non è solo un’attività economica, ma anche un elemento centrale della vita quotidiana e della cultura. Lungo il versante atlantico dell’Africa occidentale e il Golfo di Guinea, molte comunità locali dipendono strettamente dalla pesca. Oltre a garantire il cibo necessario, questa rappresenta una fonte di reddito per le famiglie.

    Le tradizioni legate al mare, tramandate da generazioni, rappresentano ancora oggi il tessuto stesso della vita comunitaria e dell’identità di interi villaggi. Paesi come Nigeria, Ghana, Costa d’Avorio, Guinea, Senegal e Mauritania vantano una ricca storia di pesca, sia commerciale che artigianale, che ha sostenuto le loro economie e le loro popolazioni costiere per decenni.

    La Nigeria, con la sua vasta costa sul Golfo di Guinea, gode di una varietà di specie ittiche che sostengono una fiorente industria della pesca. Il Paese ha compiuto sforzi per modernizzare le sue flotte di pescherecci e per promuovere pratiche di pesca sostenibili, mirando a garantire la disponibilità a lungo termine di queste risorse.

    Anche il Ghana ha una lunga storia di pesca, sfruttando le abbondanti risorse marine del Golfo di Guinea per l’alimentazione e il sostentamento delle comunità costiere. Il settore della pesca ghanese ha beneficiato di politiche di gestione delle risorse ittiche mirate e di investimenti nella formazione e nello sviluppo delle capacità dei pescatori locali.

    La Costa d’Avorio, sebbene non sia sviluppata come Nigeria e Ghana in termini di industria della pesca, trae ancora significativi benefici dalle risorse ittiche del Golfo di Guinea. Il Paese sta lavorando per rafforzare il settore attraverso investimenti in infrastrutture portuali e miglioramenti nella catena del valore della pesca.

    Allo stesso modo, la Guinea, il Senegal e la Mauritania, con le loro coste che si affacciano direttamente sull’Oceano Atlantico, hanno una ricca tradizione di pesca, che ha fornito per decenni sostentamento a numerose comunità locali.

    Ma le risorse ittiche in tutti questi Paesi sono oggi minacciate da sfruttamento eccessivo, accordi di pesca preferenziali con l’Unione Europea (UE) e altre potenze economiche globali come la Cina, insieme a pratiche di pesca illegale, non regolamentata e non segnalata.

    La presenza eccessiva di flotte di pescherecci stranieri nelle acque territoriali degli Stati costieri emerge come il primo problema. Questi pescherecci, spesso provenienti da Paesi con avanzate tecnologie di pesca industriale, sfruttano intensamente le risorse ittiche locali, portando a un esaurimento rapido e non sostenibile delle specie di pesci.

    pesca

    Gli accordi preferenziali con le potenze straniere, come quelli stipulati dall’UE con diversi paesi dell’Africa occidentale, hanno contribuito a questa situazione: accordi che spesso danneggiano le economie locali e le comunità di pescatori e permettono alle flotte straniere di accedere alle risorse ittiche locali senza controlli adeguati sul rispetto delle quote di pesca e delle pratiche sostenibili.

    Inoltre, la recente presenza di navi da pesca cinesi e altre asiatiche nelle acque dell’Africa occidentale ha ulteriormente compromesso le produzioni e il commercio locali. Molte di queste navi operano illegalmente, eludendo i controlli delle autorità locali grazie alla scarsa applicazione delle leggi e alla corruzione delle forze dell’ordine.

    Si stima che gli Stati costieri dell’Africa occidentale perdano annualmente 1,3 miliardi di dollari e il 37% del loro pescato a causa della pesca IUU, con gran parte del pesce illegalmente pescato che finisce nell’UE e in Cina, i principali mercati ittici mondiali.

    Il cambiamento climatico ha ulteriormente minacciato queste risorse, con fenomeni come l’acidificazione degli oceani e il riscaldamento delle acque che influenzano negativamente la disponibilità di pesce e la fauna marina.

    Guardando al futuro, gli Stati costieri dell’Africa occidentale condividono alcune similitudini nelle tendenze demografiche, nonostante le loro differenze economiche, politiche, territoriali e sociali. Queste tendenze sono caratterizzate da un aumento della popolazione, principalmente dovuto all’alto tasso di fertilità, ma sono accompagnate anche da miglioramenti nella salute materna e infantile, che hanno contribuito a una diminuzione della mortalità infantile e giovanile.

    L’accelerata urbanizzazione è una realtà in corso, con un crescente flusso di persone, soprattutto giovani, dalle aree rurali verso i centri urbani alla ricerca di migliori opportunità economiche e servizi. Questi movimenti migratori, sia interni che esterni, spesso di natura circolare, sono influenzati da una serie di fattori, tra cui la ricerca di migliori condizioni di vita e il desiderio di sfruttare le opportunità offerte dalle città o da altri paesi.

    Se da un lato cresce la popolazione e il numero di giovani in età lavorativa, dall’altro vengono sempre meno le fonti di sussistenza e le possibilità di impiego nel settore ittico per le comunità locali, le quali sono spesso formate da intere generazioni di pescatori. Di fronte a un simile contesto, le coste dell’Africa occidentale si stanno spopolando sempre di più e interi villaggi scelgono la via della migrazione, spesso irregolare, verso l’Europa con l’ausilio di reti di contrabbandieri e rischiando di divenire vittime di trafficanti.

    Secondo recenti studi condotti dall’International Collective in Support of Fishworkers (ICSF),– un’organizzazione non governativa internazionale che lavora per la creazione di una pesca equa, giusta dal punto di vista del genere, autosufficiente e sostenibile – la pesca illegale ha determinato la perdita di oltre 300.000 posti di lavoro nella pesca artigianale o tradizionale in Africa occidentale. Di conseguenza, molte persone sono costrette a cercare lavoro in altri settori o a emigrare in cerca di opportunità all’estero.

    L’assenza di percorsi migratori legali ha spinto intere comunità lungo le coste dell’Africa occidentale a ricorrere a reti di contrabbandieri per lasciare i propri Paesi in modo irregolare. La rotta più frequentata è quella dell’emigrazione via mare verso le Isole Canarie. Nel 2023, secondo i dati del Ministero dell’Interno spagnolo, sono stati registrati 51.739 arrivi lungo questa rotta, rappresentando un aumento dell’86% rispetto all’anno precedente. Si tratta di una delle rotte più pericolose, dato che per il trasporto si impiegano semplici pescherecci a piroga facilmente soggetti a naufragi a causa delle forti correnti atlantiche.

    Ci sono precedenti storici che evidenziano la correlazione tra la crisi nel settore ittico e i flussi migratori in uscita dall’Africa occidentale. Nel 2005 e nel 2006, a seguito del crollo degli stock ittici in Senegal, quasi 36.000 africani occidentali, principalmente provenienti da Senegal e Mauritania, hanno cercato di raggiungere le Isole Canarie nel tentativo di entrare in Europa, secondo un rapporto dell’Iniziativa globale contro la criminalità organizzata transnazionale.

    I governi dell’Africa occidentale hanno già avviato processi di sviluppo di politiche della pesca mirate a garantire un futuro migliore per i pescatori locali. Basti pensare che la questione è stata inserita nell’agenda politica della maggior parte dei candidati alle elezioni presidenziali in Senegal dello scorso marzo, vinte da BassirouDiomaye Faye.

    Tuttavia, per affrontare appieno le sfide attuali, sono necessari ulteriori investimenti e politiche efficaci. Per garantire un futuro migliore per i pescatori locali e promuovere lo sviluppo sostenibile del settore, è essenziale che le autorità nazionali investano nel monitoraggio e nella sorveglianza degli oceani e sviluppino politiche di sviluppo sostenibile che possano generare speranza e posti di lavoro duraturi. Questo, ad esempio, potrebbe includere sussidi per aiutare i pescatori locali ad acquisire barche e strutture di stoccaggio.

    La cooperazione internazionale è essenziale per sviluppare accordi di pesca più equi e sostenibili, accompagnati da meccanismi di controllo e strategie per la prevenzione e lotta della corruzione. È altresì cruciale perseguire coloro che commettono crimini nel settore della pesca, come la pesca all’interno di aree protette e l’uso illegale di grandi reti, garantendo un’applicazione rigorosa della legge.

    Condividi
    20 Aprile 2024 0 commentI
    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    Marocco: emigrazione clandestina, una pressione in aumento

    di claudia 26 Gennaio 2024
    26 Gennaio 2024

    Nel 2023, il Marocco ha interrotto 75.184 tentativi di emigrazione irregolare, per un totale in aumento del 6% rispetto al 2022, secondo il ministero degli Interni. La pressione migratoria è …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail

Africa Rivista

Via Fabio Massimo, 19 – 20139 Milano
Tel. 02.80898696
Cell. 375.5353235
Fax 06.92933897
Email: info@africarivista.it
Abbonamenti: segreteria@africarivista.it

Per abbonarsi alla rivista

Online


Bonifico Bancario
IBAN:  IT 65 H030 3203 2100 1000 0291 446
Intestato a Internationalia s.r.l.
SWIFT/BIC: BACRIT21302


Conto Corrente Postale
CCP n° 1049863846 – Intestato a Internationalia srl, Via Conca d’Oro, 206 – 00141 Roma 

Argomenti

ISCRIVITI ORA

ULTIMI ARTICOLI

  • Rd Congo: drammatica la crisi nell’est, le testimonianze dei missionari

    26 Maggio 2025
  • L’alcol ugandese farà il giro del mondo

    26 Maggio 2025
  • Nigeria, Dangote vuole esportare polipropilene fuori dall’Africa

    26 Maggio 2025
  • Kenya, propaganda 2.0: come il potere risponde alla Gen Z

    25 Maggio 2025
  • Il libro della settimana: L’insieme delle parti 

    25 Maggio 2025
  • CHI SIAMO
  • PER ABBONARSI
  • VIAGGI DI AFRICA
  • CONTATTI
  • PUBBLICITA’ SU AFRICA
  • PRIVACY
  • INFORMATIVA

Edizione del 06/06/2025

© Rivista Africa
Editore: Internationalia srl
P.IVA 11980111006

logo internationalia srl

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Accetto Gestione consensi Leggi tutto
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessari
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non necessari
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA