Oltre 45.000 persone sono state colpite da inondazioni improvvise in Somalia da metà aprile, con almeno quattro vittime, tra cui due bambini. Lo riferisce l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), che denuncia la scarsità di fondi per rispondere all’emergenza.
Le piogge intense hanno provocato lo straripamento del fiume Shabelle il 29 aprile, costringendo 6.000 persone ad abbandonare le proprie abitazioni nella regione del Medio Shabelle. Altri 9.500 sfollati sono stati segnalati nello Stato di Galmudug.
Ocha segnala gravi carenze di cibo, acqua e assistenza sanitaria nei campi improvvisati dove si sono rifugiate le famiglie. Le inondazioni hanno distrutto abitazioni e coltivazioni, colpendo duramente una delle aree agricole chiave del Paese.
La crisi si aggrava in un contesto di tagli ai finanziamenti internazionali, con molte Ong costrette a sospendere o ridurre le proprie attività. La Somalia, già duramente colpita da El Niño nel 2023, resta tra le regioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici.