Il Mediterraneo è da sempre un’area centrale e strategica per la politica estera italiana, ma altrettanto strategico dev’essere l’investimento da realizzare verso i paesi dell’Africa subsahariana: sono due tra i principali aspetti emersi dal discorso del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al termine dell’XI Conferenza degli Ambasciatori d’Italia svoltasi ieri e l’altro ieri alla Farnesina a Roma.
“Pensiamo che il Mediterraneo sia il cuore della politica europea e se non riusciamo a spiegarlo in Europa significa che dobbiamo fare uno sforzo ancora maggiore – ha affermato Renzi – Se noi riusciamo a comprendere che l’Italia è per definizione un ponte tra Europa e Africa, tra Europa e Mediterraneo, significa che qualcosa non sta funzionando come si deve”.
Il Presidente del Consiglio ha evidenziato con forza la necessità di investire non soltanto sulle opportunità economiche ma anche e soprattutto nella cultura: “Nelle nostre visite dobbiamo stare attenti al business ma tutte le volte dobbiamo andare a visitare anche le università e valorizzare le scuole italiane, perché siamo una superpotenza della cultura”.
“Affermare le ragioni della presenza italiana nel Mediterraneo – ha proseguito Renzi – non significa semplicemente un posizionamento geopolitico, ma significa affermare un’idea di valori e di civiltà”.
Renzi ha inoltre sottolineato l’importanza che il governo riconosce al continente africano, ricordando come mai prima di ora un Presidente del Consiglio italiano si fosse recato per due volte nel giro di circa un anno in visita in Africa, lo scorso anno in Mozambico, Angola e Repubblica del Congo e più recentemente in Etiopia e in Kenya: “Noi pensiamo che sull’Africa ci debba essere un investimento strategico, culturale, educativo e valoriale, del nostro Paese”.
Nel suo discorso il Presidente del Consiglio ha affrontato molti altri temi, tra cui – facendo riferimento all’epidemia di febbre emorragica ebola che ha gravemente colpito tre paesi dell’Africa occidentale – anche la necessità per la comunità internazionale di prepararsi alla gestione di situazioni di emergenza, ma ha al tempo stesso evidenziato come “in tanti ci hanno ringraziato per il lavoro dello Spallanzani sull’ebola e per la nostra opera nell’Africa occidentale”.
Infine, Renzi si è ancora soffermato sul ruolo del principale dei diplomatici: “L’ambasciatore non è il direttore marketing del Paese, ma l’ambasciatore, quello che rappresenta il nostro Paese, che ne porta lo spirito, in una dimensione laica”.
(29/07/2015 Fonte: Atlasweb)
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