di Céline Camoin
Alla fiera Codeway Expo appena conclusasi a Roma, i leader di Gavi e Global Fund hanno evidenziato il ruolo centrale della salute globale nella cooperazione internazionale e l’importanza dell’Italia come partner chiave nel settore farmaceutico. Dalla produzione di vaccini alla logistica e alla formazione, si aprono nuove opportunità per le imprese italiane in Africa.
La salute globale è un pilastro centrale della cooperazione internazionale e l’Italia è un Paese speciale con il quale sviluppare partenariati nel settore farmaceutico. È quanto hanno sottolineato i relatori del panel “Gavi e Global Fund: le opportunità per il settore sanitario e farmaceutico in Africa”, alla fiera Codeway Expo, in corso presso la Fiera di Roma.
Carlo Riccini, vice direttore generale di Farmindustria, ha insistito sull’importanza delle aziende farmaceutiche italiane, operative su tutti i segmenti della catena, dalla produzione alla consegna, in un sistema che è molto complesso. “L’Italia è un Paese speciale con il quale sviluppare partenariati; abbiamo imprese piccole, medie e grandi, questo ci dà grandi possibilità di accedere a partenariati, ed è una specificità che non esiste in altre parti. Abbiamo anche una tradizione familiare, segnale di qualità, e la migliore eccellenza in risorse umane”. Riccini ha citato l’esempio di un memorandum d’intesa firmato con l’Egitto per far conoscere le aziende a vicenda, attraverso incontri B2B e scambi di formazione, per una crescita reciproca.
Roslyn Morauta, presidente del consiglio direttivo del Global Fund, ha sottolineato che una parte molto importante del Fondo è il partenariato. È composto da rappresentanti dei governi e dei Paesi donatori, ma anche dei Paesi attuatori e – cosa molto importante – del settore privato, che rappresenta aziende e fondazioni. “Gli operatori privati hanno un posto nel nostro consiglio, quindi sono molto influenti nella governance del Fondo Globale”, ha insistito.

Sania Nishtar, Ceo della Gavi, ha ricordato che l’Alleanza per i vaccini è un esempio di partenariato pubblico-privato che ha portato, tra l’altro, a una netta espansione di fabbriche di vaccini, in particolare nel sud del Mondo. In Africa, in particolare, ha creato l’African Vaccine Manufacturing Accelerator. “Vogliamo lavorare con l’Italia e con il Piano Mattei, un piano che sposa perfettamente il nostro spirito, la self-sustainability, l’obiettivo di rendere le aziende sostenibili e redditizie”, ha dichiarato.
“I vaccini non bastano”, ha proseguito Marie-Ange Saraka-Yao, direttrice generale della mobilitazione delle risorse e della crescita della Gavi, facendo emergere le numerose opportunità per le aziende nel colmare i divari sulla strada che porta i vaccini in Africa. “Nel viaggio ci sono tante opportunità: la logistica, la catena di approvvigionamento, l’energia… È anche importantissimo avere dati sulle persone da vaccinare, quindi far entrare tecnologia, comunicazione e, infine, la formazione del personale”. L’appello al settore privato italiano è lanciato.
Il Fondo globale per la lotta all’Aids, la tubercolosi e la malaria è un’iniziativa di partenariato pubblico-privato cui partecipano tutti i Paesi G7, la Commissione Europea e vari Paesi non G7, organismi internazionali, Ong dei Paesi in via di sviluppo e dei Paesi sviluppati, rappresentanti delle popolazioni a rischio, fondazioni private e il settore privato.