Cinque lavoratori indiani impiegati presso un’azienda di trasmissione di energia elettrica in Niger, provenienti dal distretto di Giridih, nello Stato del Jharkhand, sono stati rapiti da uomini armati il 25 aprile. Lo riportano media indiani, come India Today. Il governo dello Jharkhand ha dichiarato di aver intensificato gli sforzi per riportare indietro i concittadini e sta collaborando con il ministero degli Affari Esteri a tal fine. L’ambasciata indiana in Niger è a conoscenza dell’incidente e sta portando la questione alle autorità, preoccupate per il rilascio sicuro e tempestivo dei lavoratori.
Secondo le informazioni, tutti i lavoratori stavano lavorando nella zona di Tillaberi, a 25-30 km dalla sede dell’azienda. Negli scontri sono stati uccisi i 12 soldati di cui ha dato notizia la stampa nigerina lunedì.
Gli ostaggi sono stati identificati come Sanjay Mahto, Faljit Mahto, Raju Mahto, Chandrika Mahto e Uttam Mahto. L’azienda per la quale lavorano è impiegata nella realizzazione della linea elettrica della diga di Kandadji.
Dal Niger arriva anche un segnale di vita dell’ostaggio Eva Gretzmacher. La donna nigerina-austriaca rapita ad Agadez, la notte dell’11 gennaio 2025, è viva. Lo afferma la redazione di Air Info, giornale specializzato sul nord del Niger, che ieri ha ricevuto una foto della donna, nel giorno del suo 74° compleanno. “Le nostre fonti confermano che la donna austriaca è in buona salute e che è attualmente prigioniera dello Stato islamico nel Grande Sahara in territorio maliano”, scrive il giornale.
Secondo le informazioni verificate da Air Info, Eva Gretzmacher è stata raggiunta da Claudia Abbt, la cittadina svizzera di 67 anni rapita ad Agadez il 13 aprile 2025. Le due donne, rapite con lo stesso metodo – rapimento notturno nelle loro case – sono nelle mani dello stesso gruppo terroristico. Secondo stesse fonti, Eva Gretzmacher è stata trasferita tramite intermediari utilizzati dai terroristi per coprire le proprie tracce, prima di essere consegnata all’Isis nel Grande Sahara. Si dice che il gruppo, estremamente mobile, l’abbia spostata tra Ansongo e Ménaka, per poi dirigersi verso Aderamboukane, una zona desertica al confine con il Mali.
Nonostante gli indizi che localizzano gli ostaggi, Niamey, Vienna e Berna rimangono in silenzio. Nessuno dei tre Paesi sembra voler comunicare ufficialmente. Dopo la riunione straordinaria del consiglio di sicurezza tenutasi ad Agadez per ciascuno dei due rapimenti, non è stata pronunciata una parola. “Le indagini proseguono”, ha semplicemente risposto una fonte della sicurezza nigerina.
La preoccupazione delle famiglie cresce. Christophe Gretzmacher, figlio di Eva, ha dichiarato: “Sono passati 108 giorni dalla scomparsa di mia madre. A che punto sta la ricerca?”. Youniss, figlio di Claudia Abbt, confessa il suo sgomento: “Non sappiamo nulla. Preghiamo che sia ancora viva”.