• Homepage
  • LA RIVISTA
    • CHI SIAMO
    • Per abbonarsi
    • Acquista copia singola
    • ULTIMO NUMERO (2/2025)
    • ANTEPRIMA NUOVO NUMERO (3/2025)
    • Dove trovare Africa
    • Per insegnanti e studenti
    • Interventi nelle scuole
    • Iscriviti alla newsletter
    • Coopera – inserto Ong
    • CONTATTI
  • Abbonamenti
  • VIAGGI DI AFRICA
    • PROSSIME PARTENZE
    • L’estate di Africa (evento online)
    • ALGERIA
    • Ghana, Togo e Benin
    • MADAGASCAR
    • MALAWI
    • MAURITANIA
    • Rwanda e Uganda
    • SENEGAL
    • SAO TOME
    • SUDAFRICA
    • UGANDA (GORILLA)
    • UGANDA (KARAMOJA)
    • ZAMBIA
  • EVENTI E CORSI
    • CORSI ONLINE
      • Arabo
    • Dialoghi sull’Africa
      • 2025
      • 2024
      • 2023
      • 2022
      • 2021
      • 2019
      • 2018
      • 2017
      • 2016
      • 2015
      • 2014
      • 2013
      • 2012
      • 2011
  • MOSTRE
  • shop
  • 100 afriche

Edizione del 07/06/2025

© Rivista Africa
Editore: Internationalia srl
P.IVA 11980111006

logo internationalia srl

Rivista Africa
La rivista del continente vero
Tag:

seleka

    NEWS

    23/12/14 – Centrafrica – Dopo la guerra civile è ancora caos

    di AFRICA 23 Dicembre 2014
    Scritto da AFRICA

     

    A un anno dalla fine della terza guerra civile che ha devastato la Repubblica Centrafricana, nella capitale Bangui regna una momentanea calma. Le tensioni restano anche dopo la firma del cessate il fuoco dello scorso luglio e la presenza di truppe internazionali in tutto il Paese.

    Il personale di prima emergenza di Medici Senza Frontiere che opera nell’ospedale di Bangui non ha mai un momento libero. Come spiega Marine Monet. tra i medici di MSF:“Spesso ci arrivano nello stesso momento due, tre pazienti insieme. In questo momento la situazione è più calma, ma abbiamo pazienti con ferite d’arma da fuoco o da lama tutti i giorni”.

    Le tracce lasciate dal colpo di Stato del 2013 e dal successivo massacro della popolazione sono ancora visibili. Gli uomini del gruppo Seleka, a maggioranza musulmana, guidato da Michel Djotodia sono stati autori di azioni feroci contro la popolazione non musulmana.

    Sono nate, così, nella comunità cristiana delle milizie di autodifesa. Come gli anti- Balaka, che una volta avuto la meglio sui Seleka si sono scagliati contro la popolazione civile musulmana. Il risultato è stata una vera carneficina. 5000 i morti e più di 800.000 sfollati. Questo il bilancio del conflitto.

    Parte della comunità musulmana è stata costretta a spostarsi verso l’est della capitale, mentre la maggioranza non musulmana si è concentrata nell’area occidentale di Bangui.

    Il campo profughi di M’Poko allestito nei pressi dell’aeroporto della città, è arrivato a ospitare fino a 100.000 persone nei giorni più caldi del conflitto. La maggior parte dei profughi è stata esiliata, pochi quelli riusciti a far ritorno alle proprie case. Tra loro molti musulmani fuggiti dalle ritorsioni delle milizie Seleka.

    “Hanno distrutto case, incendiato e saccheggiato abitazioni” racconta Bertin Botto, cordinatore del campo M’Poko “Tra i 20.000 rifugiati presenti oggi nel campo, nessuno ha più una casa o un riparo. Soffrono, non hanno più nulla. E’ questo che li trattiene a non tornare, più che l’insicurezza generale che regna nel Paese”. “Non possiamo uscire, è pericoloso” ci spiega un rifugiato“Appena la situazione cambierà e le milizie saranno disarmate tornerà a casa mia

    Tra i profughi regna l’inquietudine sul futuro del campo, temono che il Governo voglia dislocarlo. A conferma dei loro timori lo stop alla distribuzione di cibo. Il personale di Medici Senza Frontiere, con l‘ôspedale allestito nel campo, offre un prezioso sostegno ai profughi

    Da Bangui ci spostiamo verso l’Ovest del Paese, Regione, dove il 90% della popolazione musulmana, è scappata dalle violenze dalle milizie anti-Balaka, avviate come risposta ai massacri perpetrati dai Seleka, I pochi musulmani rimasti si sono rifugiati nelle aeree protette dalla MINUSCA, la forza Onu presente nella Repubblica Centrafricana. Nella città di Carnot, ad esempio sono circa 600 i musulmani ad aver trovato rifugio una chiesa. Aspettano da mesi di poter tornare nelle proprie case. Impossibile per loro allontanarsi troppo, la paura di essere aggrediti è forte.

    Il sindaco di Carnot si sforza di mantenere la calma nella città, anche attraverso continui negoziati tra i rappresentati delle diverse comunità e i capi delle milizie Anti-Balaka. Il primo cittadino di Carnot ci spiega che le case dei musulmani costretti a fuggire sono state occupate come precauzione contro incendi e saccheggi.“Stiamo facendo di tutto con il Consiglio dei Saggi e il parroco” racconta a Euronews “Per riuscire a salvare questo edificio. Queste case restano dei beni anche se i proprietari non ci sono, vanno controllate sempre. Fino al momento della riconciliazione”.

    Sulla riconciliazione sono in molti a insistere, soprattutto da quando l’economia è praticamente ferma. A complicare il quadro il peggioramento della situazione sanitaria, oggi in condizioni disastrose. Medici Senza Frontiere si è sostituita ormai da tempo al servizio sanitario pubblico. Infezioni respiratorie, Aids e malaria sono all’ordine del giorno nell’ospedale di Carnot. Sempre più frequenti anche i casi di malnutrizione infantile. “Durante la guerra ne arrivavano di meno, perché le persone si spostavano, alcuni avevano provato a rifugiarsi nella foresta, altri si nascondevano” racconta Justin Oladedji, pediatra di MSF “Le coltivazioni sono state abbandonate, e questo ha lasciato i bambini senza cibo. Dalla tregua abbiamo iniziato ad avere sempre più casi di bambini malnutriti”.

    La povertà della popolazione contrasta violentemente con la ricchezza mineraria della regione, in gran parte dipendente dall’industria dei diamanti. Nonostante sia stata sottomessa all’embargo, l’esportazione delle pietre preziose continua a profitto dei trafficanti. La criminalità, intanto, dilaga.Lungo la strada che collega l’ovest alla frontiera con il Camerun i convogli commerciali o contententi aiuti umanitari sono regolarmente saccheggiati.

    Riusciamo ad arrivare senza problemi a Berberati, seconda città del Paese. Anche qui la situazione appare subito complessa, soprattutto dal punto di vista sanitario. “Il numero delle persone che decide di recarsi in ospedale è molto più alto oggi, perché le cure sono gratuite” racconta Michel Bimako, Direttore dell’ospedale MSF a Berberati. In passato, quando non era così, le persone restavano a casa per trattamenti tradizionali. Grazie alle cure gratuite il numero dei bambini a venire in ospedale è più alto. Non sarebbero mai venuti altrimenti”. A supportare le strutture sanitarie della città la squadra di Medici Senza Frontiere. Come a Potopoto, un quartiere della città. Il numero dei pazienti è diminuito dopo la partenza della comunità musulmana, cacciata dalle milizie anti-balaka. Le loro case sono state incendiate o distrutte. Una rappresaglia ordinata per vendicare il massacro dei non ,musulmani condotto dai Seleka durante il conflitto.

    Difficile pensare come il Paese possa riuscire in un futuro non troppo lontano a ricreare un clima di coabitazione tra le sue diverse anime. “Le persone che vivono qui sono dei senzatetto” spiega Edouard Guioua, Direttore dell’ospedale di Potopoto“Appena partite le famiglie musulmane sono corsi a occupare le loro case. Altri, invece, ne hanno approfittato soltanto per distruggere le cose”.

    A Potopoto incontriamo un gruppo di giovani che si definiscono miliziani anti-Balaka. Molti di loro hanno lo sguardo vuoto, sono distrutti dall’alcol o dalla droga. Ci raccontano di crimini orribili, imperdonabili. I loro spiriti si riscaldano facilmente.

    I 350 musulmani ancora presenti a Berberati hanno trovato riparo dal vescovo. Impossibile per loro uscire anche soltanto per qualche minuto dalla chiesa. Le aggressioni si susseguono numerose. Il Vescovo di Berberati è intenzionato a proteggere le famiglie musulmane e si è detto disposto a ospitarle fin quando sarà necessario. “Si tratta di un conflitto politico” ammette il vescovo “La religione è solo un pretesto. Altrimenti le due comunità non si combatterebbero. Ci stiamo sforzando di farglielo capire, tutti hanno la libertà di uscire. Ma il messaggio deve ancora arrivare all’orecchio di quelli che controllano la situazione. E’ questo che ci fa soffrire, ma non ci lasceremo scoraggiare, assolutamente no”.

    Tra i musulmani di Berberati, però, regna la paura. Abdou Raman è arrivato da qualche giorno. Si è nascosto per mesi, è stato aggredito a colpi di machete per aver solo provato a tornare nel proprio villaggio, decimato dagli anti-balaka. Nonostante tutto, non perde la speranza. “Noi centroafricani: cristiani o musulmani, siamo la stessa cosa” racconta“E’ stato il diavolo a insidiarsi tra di noi. Mangiavamo e dormivano insieme. Sono i politici ad aver sbagliato, ma il popolo si riconcilierà”. – Euronews

     

    Condividi
    23 Dicembre 2014 0 commentI
    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    19/12/14 – Centrafrica – Scontri a Mbrés, le vittime sono decine

    di AFRICA 19 Dicembre 2014
    19 Dicembre 2014

      C’è anche un operatore della Croce Rossa tra le vittime, almeno 28, di scontri a fuoco scoppiati questa settimana nella cittadina di Mbrés: lo ha riferito Antoine Mbao Bogo, …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    05/11/2014 – Centrafrica – Traffici illegali e armi, irrisolti i nodi della crisi

    di AFRICA 5 Novembre 2014
    5 Novembre 2014

      Nonostante l’embargo sui diamanti e sulle armi in vigore dallo scorso anno, in Centrafrica prosegue il traffico illegale di pietre preziose e oro, il cui ricavato serve all’acquisto di …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    28/10/14 – Centrafrica -Seleka più divisa, nuovo movimento a Bambari

    di AFRICA 28 Ottobre 2014
    28 Ottobre 2014

      Si chiama Unione per la pace in Centrafrica (Upc, secondo alcune fonti invece Unità per il Centrafrica) il movimento politico-militare costituito da due dirigenti dell’ex coalizione ribelle Seleka durante …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    23/10/14 – Centrafrica – Nuove violenze al centro, presidente accusa “forze negative”

    di AFRICA 23 Ottobre 2014
    23 Ottobre 2014

      Almeno 30 morti e alcune decine di feriti: è il bilancio provvisorio diffuso dalla forza Onu in Centrafrica in seguito ad attacchi attribuiti a ex ribelli Seleka e a …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    09/10/2014 – Centrafrica – Disordini a Bangui, Seleka contro il presidente

    di AFRICA 9 Ottobre 2014
    9 Ottobre 2014

      Sono continuati anche oggi i disordini cominciati a Bangui martedì scorso: lo ha confermato la Missione dell’Onu nella Repubblica Centrafricana (Minusca), mentre rappresentanti delle milizie della coalizione Seleka chiedevano …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    25/09/14 – Centrafrica – Cpi apre inchiesta su atrocità

    di AFRICA 25 Settembre 2014
    25 Settembre 2014

      La Corte penale internazionale dell’Aia (Cpi) ha aperto un’inchiesta sulle atrocità commesse in Repubblica Centrafricana. Gli atti su cui indagherà la Corte includono omicidi, stupri e persecuzioni, perpetrati nei …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    24/09/2014 – Camerun -Ribelli centrafricani e Boko Haram, doppia minaccia

    di AFRICA 24 Settembre 2014
    24 Settembre 2014

      Si sta deteriorando la situazione lungo il confine già instabile col Centrafrica, nei pressi della località di Ngaoui, nella regione dell’Adamoua (centro-est), teatro nei giorni scorsi di violenti combattimenti …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    24/09/2014 – Centrafrica – Ucciso un sindaco, Seleka sotto accusa

    di AFRICA 24 Settembre 2014
    24 Settembre 2014

      Fidèle Zaga, sindaco della località di Ngakobo, 60 km a sud di Bambari, è stato assassinato da tre uomini armati, presunti membri dell’ex coalizione ribelle Seleka. L’omicidio è stato …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    22/09/14 – Camerun – Nell’est civili rapiti dai ribelli centrafricani

    di AFRICA 22 Settembre 2014
    22 Settembre 2014

      Almeno nove civili, tra cui un capo villaggio, sono nelle mani dei ribelli del Fronte democratico del popolo centrafricano (Fdpc) che in cambio chiedono la liberazione del loro leader …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    16/09/2014 – Centrafrica – Padre Bernard KenvI, rifugio per centinaia di musulmani

    di AFRICA 16 Settembre 2014
    16 Settembre 2014

      Shin Dong-Hyuk dalla Corea del Nord, Padre Bernard Kenvi dalla Repubblica Centrafricana, Arwa Othman dallo Yemen, e il dottor M.R. Rajagopal dell’India, sono stati selezionati come destinatari del prestigioso …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    26/08/14 – Centrafrica – Bambari: scontri tra fazioni rivali Seleka

    di AFRICA 26 Agosto 2014
    26 Agosto 2014

      Almeno 25 combattenti di due fazioni rivali dell’ex ribellione Seleka sono rimasti uccisi in scontri cominciati ieri a Bambari, al centro del paese. Lo hanno riferito fonti della missione …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    25/08/14 – Centrafrica – Vittime in crollo miniera illegale gestita da ribelli

    di AFRICA 25 Agosto 2014
    25 Agosto 2014

      Ventisette persone hanno perso la vita nel crollo di una miniera controllata dall’ex coalizione ribelle Seleka nella località di Ndassima, nella regione di Bambari, al centro del paese. Lo …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    16/08/14 – Centrafrica – Ex ribelli musulmani uccidono 34 persone

    di AFRICA 16 Agosto 2014
    16 Agosto 2014

      Nonostante la presenza delle truppe francesi, di quelle dell’Unione Africana ed il prossimo arrivo di quelle Ue, nella Repubblica Centrafricana si continua a morire. Sospetti ex ribelli musulmani Seleka …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • NEWS

    06/08/14 – Centrafrica – Scontri nel nord, le vittime sono decine

    di AFRICA 6 Agosto 2014
    6 Agosto 2014

      Sono più di 50 le vittime causate da combattimenti che nel nord della Repubblica Centrafricana stanno contrapponendo ribelli della coalizione Seleka, da una parte, e peacekeeper della Francia e …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • …
  • 6

Africa Rivista

Via Fabio Massimo, 19 – 20139 Milano
Tel. 02.80898696
Cell. 375.5353235
Fax 06.92933897
Email: info@africarivista.it
Abbonamenti: segreteria@africarivista.it

Per abbonarsi alla rivista

Online


Bonifico Bancario
IBAN:  IT 65 H030 3203 2100 1000 0291 446
Intestato a Internationalia s.r.l.
SWIFT/BIC: BACRIT21302


Conto Corrente Postale
CCP n° 1049863846 – Intestato a Internationalia srl, Via Conca d’Oro, 206 – 00141 Roma 

Argomenti

ISCRIVITI ORA

ULTIMI ARTICOLI

  • Rd Congo: drammatica la crisi nell’est, le testimonianze dei missionari

    26 Maggio 2025
  • L’alcol ugandese farà il giro del mondo

    26 Maggio 2025
  • Nigeria, Dangote vuole esportare polipropilene fuori dall’Africa

    26 Maggio 2025
  • Kenya, propaganda 2.0: come il potere risponde alla Gen Z

    25 Maggio 2025
  • Il libro della settimana: L’insieme delle parti 

    25 Maggio 2025
  • CHI SIAMO
  • PER ABBONARSI
  • VIAGGI DI AFRICA
  • CONTATTI
  • PUBBLICITA’ SU AFRICA
  • PRIVACY
  • INFORMATIVA

Edizione del 07/06/2025

© Rivista Africa
Editore: Internationalia srl
P.IVA 11980111006

logo internationalia srl

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Accetto Gestione consensi Leggi tutto
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessari
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non necessari
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA