La polizia del Kenya ha annunciato di avere recuperato due cadaveri e tratto in salvo 57 persone da una chiesa nella parte occidentale del Paese, un caso che ricorda quello della comunità di centinaia di persone che si sono lasciate morire di fame perché membri di una setta apocalittica, un fatto che ha sconvolto il Paese due anni fa.
Secondo la ricostruzione dei media keniani, che citano un rapporto della polizia, due giorni fa le autorità hanno rinvenuto e recuperato i due corpi presso la sede della chiesa di St. Joseph Missions of Africa, nella contea di Migori. Uno di questi, il corpo di un uomo, è stato trovato “disteso sul pavimento di una sala di preghiera all’interno del complesso della chiesa”, ed era “completamente coperto da una tunica bianca e avvolto in un lenzuolo grigio”.
Le 57 persone soccorse apparivano deboli e fragili e sono state portate in un ospedale della Contea, ma hanno rifiutato di essere assistite dal personale medico e invece “hanno iniziato a intonare canti religiosi”.
Questo caso ricorda molto quello di due anni fa nella foresta di Shakashola, nel Kenya orientale, dove oltre 400 corpi sono stati riesumati, quasi la metà dei quali erano bambini, dopo il ritrovamento nel 2023 di altri cadaveri: i pubblici ministeri hanno incriminato Paul Mackenzie, un sedicente pastore e leader della Good news international church, e i suoi associati di omicidio, reati legati al terrorismo, omicidio colposo e tortura, per aver ordinato ai suoi seguaci di far morire di fame se stessi e i propri figli, in modo da poter andare in paradiso prima della fine del mondo. Mackenzie ha negato le accuse e il caso è ancora in corso.