• Homepage
  • LA RIVISTA
    • CHI SIAMO
    • Per abbonarsi
    • Acquista copia singola
    • ULTIMO NUMERO (2/2025)
    • ANTEPRIMA NUOVO NUMERO (3/2025)
    • Dove trovare Africa
    • Per insegnanti e studenti
    • Interventi nelle scuole
    • Iscriviti alla newsletter
    • Coopera – inserto Ong
    • CONTATTI
  • Abbonamenti
  • VIAGGI DI AFRICA
    • PROSSIME PARTENZE
    • L’estate di Africa (evento online)
    • ALGERIA
    • Ghana, Togo e Benin
    • MADAGASCAR
    • MALAWI
    • MAURITANIA
    • Rwanda e Uganda
    • SENEGAL
    • SAO TOME
    • SUDAFRICA
    • UGANDA (GORILLA)
    • UGANDA (KARAMOJA)
    • ZAMBIA
  • EVENTI E CORSI
    • CORSI ONLINE
      • Arabo
    • Dialoghi sull’Africa
      • 2025
      • 2024
      • 2023
      • 2022
      • 2021
      • 2019
      • 2018
      • 2017
      • 2016
      • 2015
      • 2014
      • 2013
      • 2012
      • 2011
  • MOSTRE
  • shop
  • 100 afriche

Edizione del 21/07/2025

© Rivista Africa
Editore: Internationalia srl
P.IVA 11980111006

logo internationalia srl

Rivista Africa
La rivista del continente vero
Tag:

storia

    CONTINENTE VERO

    Il fascino decadente della Guinea-Bissau

    di claudia 27 Marzo 2021
    Scritto da claudia

    È uno dei Paesi più piccoli d’Africa e più poveri al mondo. Una storia travagliata, costellata di colpi di stato e guerre civili. L’ultima crisi politica è coincisa con l’esplosione della pandemia di coronavirus. Eppure la Guinea-Bissau sa sorprendere e incantare. Rimpianti e tormenti di una nazione fragile che conserva un’ identità ricca di charme

    di Anna Pozzi – foto di Bruno Zanzottera

    Colonia portoghese fino al 1974, la Guinea-Bissau non ha mai conosciuto pace e stabilità. La sua storia recente è disseminata di colpi di stato, conflitti interni e crisi politiche. Lo hanno definito “stato fallito”, per la fragilità di tutte le sue istituzioni. O “narcostato”, perché i trafficanti di droga lo usano come base d’appoggio lungo le rotte che collegano l’America Latina all’Europa.

    Eppure, questo minuscolo Paese di appena due milioni di abitanti, incastonato tra Senegal e Guinea (Conakry), ha una sua unicità nel contesto dell’Africa occidentale, con la sua popolazione cordiale e accogliente, fortemente legata alle culture e tradizioni locali e sempre in lotta per la sopravvivenza. Politici e militari, invece, lottano per il potere, spadroneggiando indisturbati e spesso in conflitto tra loro.

    Busti di governatori coloniali giacciono sugli spalti della fortezza portoghese abbandonata di Cacheu
    Abitante di etnia felupe all’ingresso della sua capanna nel villaggio di Elia

    L’ultima crisi

    L’ultimo pasticcio istituzionale ha avuto come fulcro le elezioni dello scorso 29 dicembre, precedute da settimane di tensioni e violenze e da un presunto tentativo di colpo di stato. E seguite dalla confusione più totale. Umaro Sissoco Embaló, del Movimento per l’alternanza democratica (Madem-G15), che avrebbe ottenuto il 53,55% delle preferenze, si è frettolosamente autoproclamato presidente. Il suo sfidante, Domingos Simões Pereira del Paigc, (il partito che tenne a battesimo l’indipendenza del Paese), lo ha accusato di frode e ha fatto ricorso alla Cassazione. Dal canto suo, il presidente del Parlamento, Cipriano Cassamá, si è fatto proclamare presidente ad interim dalla maggioranza parlamentare, il 1° marzo, salvo dare le dimissioni l’indomani, in seguito a minacce di morte.

    Quindi Embaló ha nominato un primo ministro e un governo, però senza alcuna legittimità, ufficialmente riconosciuti dalla Conferenza economica degli stati dell’Africa occidentale (Cedeao), mediatrice nell’ennesima crisi guineana, solo alla fine di aprile. Nel frattempo, il Paese si è ritrovato senza una vera guida e un riconoscimento internazionale ad affrontare anche l’emergenza coronavirus.

    Senza terapia intensiva

    La pandemia, infatti, si è insinuata anche in questo che è uno dei più piccoli Paesi africani, così come in tutto il continente, provocando grande allarme. La Guinea-Bissau ha un sistema sanitario molto precario e ha affrontato l’arrivo dell’epidemia senza tamponi né medicine, senza un solo posto in terapia intensiva né in isolamento. Come tutti, ha applicato misure draconiane di lockdown che rischiano di avere ripercussioni più gravi dello stesso Covid-19. Le testimonianze in queste settimane sono inquietanti e raccontano di moltissime famiglie che rischiano di morire letteralmente di fame. Con il divieto di spostamento e di assembramento e la chiusura di alcuni mercati, la gente che vive di un’economia quotidiana e incerta ha avuto grandi difficoltà a tirare avanti.

    Del resto, già in condizioni “normali” quasi il 70 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Con un Pil pro capite annuo attorno ai 2.000 dollari, il Paese si colloca agli ultimi posti (178°) della classifica dello sviluppo umano dell’Undp. A ciò concorrono altri fattori, come la diffusa malnutrizione, che interessa un bambino su tre, e l’alto tasso di mortalità sia neonatale sia dei minori di cinque anni, spesso per malattie che potrebbero essere curate, come la malaria o le infezioni respiratorie e gastrointestinali. Le donne, inoltre –penalizzate su tutti i fronti, dall’accesso all’istruzione a quello alla sanità –, continuano spesso a partorire nelle loro abitazioni, senza alcuna assistenza né le minime precauzioni igienico-sanitarie. Non per niente il Paese registra uno dei tassi di mortalità materna tra i più alti al mondo: 667 donne su 100.000.

    Una donna batte delle razze da portare al mercato del pesce di Cacheu. La città fu uno dei primi insediamenti sulle coste dell’Africa occidentale
    Ragazzini pescano sul molo dell’isola di Bolama, nell’arcipelago delle Bijagos, dove sorge l’omonima città che fu la prima capitale della colonia portoghese

    Comunicazioni difficili

    In una simile situazione, la pandemia si è avventata sulla Guinea-Bissau come l’ennesima sciagura da affrontare a mani nude. Solo pochi anni fa, nel 2014, il Paese era riuscito a scampare indenne all’epidemia di ebola che aveva invece funestato le vicine Guinea, Sierra Leone e Liberia. Questo perché erano state messe in campo vaste campagne di sensibilizzazione e prevenzione. All’epoca era stato molto efficace l’intervento dei leader religiosi cristiani (22 per cento della popolazione) come musulmani (45 per cento), che da chiese e moschee avevano lanciato l’allarme e informato la popolazione sui rischi e sulle modalità per proteggersi.

    L’epidemia di Covid-19, invece, ha imposto anche la chiusura dei luoghi di culto, che dunque non hanno potuto fare da cassa di risonanza per la sensibilizzazione. Ciononostante, sono state realizzate molte attività con tutti i mezzi disponibili.

    Un ruolo di primo piano lo hanno avuto le emittenti radiofoniche e in particolare Radio Sol Mansi, la stazione cattolica nazionale che raggiunge tutte le aree del Paese ed è la più ascoltata. Sono anche stati mandati in giro ragazzi in bicicletta, in motorino, in auto, con megafoni per diffondere canzoni, jingle e slogan creati appositamente sul tema coronavirus. Tutto questo, sia nella capitale Bissau sia nei villaggi più isolati e remoti, dove la vita scorre lenta e immutabile. Ancora oggi molte regioni sono difficilmente raggiungibili a causa della mancanza di infrastrutture, ma anche perché il Paese è solcato da fiumi, canali, corsi d’acqua, laghetti e paludi.

    Capanne di un villaggio nel nord del Paese

    Lingua franca

    Si tratta spesso di luoghi di grande bellezza naturalistica e di antiche tradizioni conservate gelosamente. Questo vale, in particolare, per le isole Bijagos, al largo di Bissau, un vero e proprio paradiso terrestre, con ippopotami d’acqua salata e tartarughe marine verdi – e molti altri animali – che vi regnano indisturbati. Patrimonio dell’Unesco, sinora l’arcipelago è stato solo sfiorato dal turismo. Difficili da raggiungere con imbarcazioni spesso precarie e tempistiche totalmente inaffidabili, le Bijagos ripagano la fatica del viaggio con paesaggi inviolati di foresta lussureggiante e di spiagge immacolate e deserte: un piccolo assaggio di un mondo alle origini. Non solo: l’isolamento ha permesso alle popolazioni locali di conservare usi, costumi, tradizioni e lingua. Un patrimonio culturale preziosissimo.

    Ma anche sulla terra ferma, se si va solo un poco più in là dell’immagine di un Paese povero e arretrato, non è difficile scoprire i tanti volti della Guinea-Bissau. Che sono innanzitutto i volti delle popolazioni che la abitano: dai Fulani ai Balanta, dai Mandinga ai Felupe e molti altri ancora, che per poter comunicare si sono “inventati” una lingua originalissima, il creolo, parlato da circa l’80 per cento della popolazione, mix di portoghese (che resta la lingua ufficiale, ma è conosciuta da pochi) e di lingue locali. Dallo scorso anno, una commissione di esperti sostenuti dall’Unesco – e di cui fa parte anche un missionario italiano, padre Luigi Scantamburlo del Pime, linguista e antropologo, che ha realizzato il primo dizionario creolo-portoghese – sta portando avanti un progetto affinché il creolo venga riconosciuto come idioma ufficiale, per rafforzare l’identità nazionale e promuovere la cultura locale.

    La statua dell’esploratore portoghese Diogo Cão giace sugli spalti della fortezza portoghese abbandonata di Cacheu. La città gode di una posizione strategica sull’estuario del fiume omonimo
    Giovani sul molo dell’isola di Bolama, nell’arcipelago delle Bijagos, dove sorge l’omonima cittadina che fu la prima capitale della colonia portoghese
    Ex palazzo del governatore sull’isola di Bolama, nell’arcipelago delle Bijagos, costruito dai portoghesi quando questa era la capitale della colonia (1879-1941)
    Un cannone arrugginito e fiori di frangipani sugli spalti dell’antica fortezza di Cacheu, primo punto di scambio ufficiale di schiavi per i portoghesi
    Esibizione delle maschere Vaca Bruto durante l’iniziazione maschile sull’isola di Uno nell’arcipelago delle Bijagos

    (Anna Pozzi – foto di Bruno Zanzottera)

    Questo articolo è uscito sul numero 4/2020. Per acquistare una copia della rivista, clicca qui, o visita l’e-shop.

     
    Il peso della storia
    Bissau è po’ la sintesi disordinata delle molte anime della Guinea-Bissau. Villaggione cresciuto a dismisura e in poco tempo, oggi conta circa 600.000 abitanti, poco meno di un terzo dell’intera popolazione guineana. Anche qui non bisogna arrendersi al primo sguardo, che inciampa inevitabilmente su un ammasso urbano caotico e ben poco attraente. In realtà anche Bissau nasconde angoli carichi di charme decadente, come le vecchie architetture coloniali dal tipico stile portoghese: ville con terrazzi e porticati o casette con verande, quasi sempre scrostate dal clima tropicale o invase dalla vegetazione, ma che lasciano intuire gli antichi colori pastello.
    Vale la pena visitare la capitale (e altre località, come Bubaque e Cacheu) durante lo strepitoso carnevale in cui si mescolano maschere, simboli, musiche e danze della tradizione a elementi cristiani importati dai portoghesi. A ricordare la storia di questo fazzoletto di terra sono anche le fortezze e gli edifici innalzati durante la tratta degli schiavi verso le Americhe. Per la sua posizione strategica sull’estuario dell’omonimo fiume, Cacheu fu uno dei primi insediamenti sulle coste dell’Africa occidentale e primo punto di scambio ufficiale di schiavi per i portoghesi. Il retaggio di oltre cinquecento anni di storia coloniale, con lo strascico violento e penoso della lunga guerra d’indipendenza, pesa ancora oggi sulle travagliate vicende della Guinea-Bissau. Che fatica a trovare le vie di una pace duratura e di uno sviluppo sostenibile per tutti.

    Condividi
    27 Marzo 2021 0 commentI
    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaPODCAST DI AFRICASOCIETÀ

    Storia moderna dell’Egitto: l’ascesa di al-Sisi, l’ultimo “faraone”

    di Marco Trovato 13 Gennaio 2021
    13 Gennaio 2021

    Come si è arrivati all’Egitto moderno dopo la morte di Nasser? Come si evolsero i rapporti con il nemico di sempre Israele e, soprattutto, come si arrivò a portare in …

    1 FacebookTwitterPinterestEmail
  • AFRICA TV - VIDEOCultura

    La storia coloniale italiana spiegata dal prof. Uoldelul Chelati Dirar

    di Marco Trovato 30 Dicembre 2020
    30 Dicembre 2020

    Un breve estratto della registrazione del seminario “Miti, memorie, eredità coloniali: l’Italia in Africa” tenuto da Uoldelul Cherati Dirar, professore di Storia e Istituzioni dell’Africa all’Università di Macerata, in modalità …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • AFRICA TV - VIDEONEWS

    Ghana, in arrivo il museo dell’eredità panafricana

    di Celine Camoin 5 Ottobre 2020
    5 Ottobre 2020

    Secoli di storia e di cultura s’intrecceranno nel futuro Pan african heritage world museum (Pahwm), in fase di realizzazione in Ghana. Presentato ufficialmente nei giorni scorsi, il progetto vedrà la …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • AFRICA TV - VIDEO

    L’omaggio rap agli eroi di Thiaroye

    di AFRICA 16 Luglio 2020
    16 Luglio 2020

    Raramente la musica rap si occupa di Storia, legata com’è al presente. Ancora più raro è che sia affidato a questo genere musicale il racconto di un episodio legato a …

    4 FacebookTwitterPinterestEmail
  • VIAGGI

    Il Benin tra musei, mercati, relax e storia

    di Valentina Milani 8 Marzo 2020
    8 Marzo 2020

    Tra città vivacissime, spiagge paradisiache e i segni lasciati dalla storia, il Benin è un Paese che ha davvero tanto da offrire…. Situata nella parte sud-orientale del Paese, tra l’Oceano …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • IN VETRINALibri

    Afrofobia, di Mauro Valeri

    di AFRICA 19 Novembre 2019
    19 Novembre 2019

    L’afrofobia rientra evidentemente nella sfera del razzismo, ma con suoi caratteri specifici. È una «paura» che comincia a prendere forma ai primi del Cinquecento e le cui origini l’autore – …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • CulturaSOCIETÀ

    Olandese restituisce una corona etiope dopo più di vent’anni

    di AFRICA 3 Ottobre 2019
    3 Ottobre 2019

    Una corona etiope del XVIII secolo tornerà finalmente a casa dopo essere stata nascosta in un appartamento olandese per 21 anni. L’etiope Sirak Asfaw, fuggito nei Paesi Bassi alla fine …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • AFRICA TV - VIDEO

    Restauro del Palazzo del Barone Empain a Eliopolis

    di AFRICA 21 Agosto 2019
    21 Agosto 2019

    Il filmato girato domenica mostra i lavori di restauro in corso nel Palazzo del Barone Empain a Eliopolis sobborgo a nord-est del centro del Cairo, a est del Nilo. La …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • IN VETRINA

    Quei “noti ospiti” della nostra Ambasciata quando cadde Menghistu

    di AFRICA 2 Giugno 2019
    2 Giugno 2019

    Il colonnello Menghistu finisce la sua avventura dittatoriale in Etiopia, durata 15 anni, nel 1991. I suoi due più fedeli collaboratori fuggono allora da palazzo e trovano ospitalità nella ambasciata …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • AFRICA TV - VIDEO

    Scoperta antica tomba di un sacerdote egizio

    di AFRICA 7 Aprile 2019
    7 Aprile 2019

    Un’altra importante scoperta archeologica è stata annunciata venerdì in Egitto, vicino ad Akhmim, nel governatorato di Sohag (400 chilometri a sud del Cairo). Lo riporta il sito Sada Elbalad riprendendo …

    1 FacebookTwitterPinterestEmail
  • Egitto – Scoperta tomba egizia di 4400 anni fa a Saqqara

    di AFRICA 16 Dicembre 2018
    16 Dicembre 2018

    L’antichissima tomba di un sacerdote egizio di nome “Wahtye”del periodo della quinta dinastia, tra il 2500 e il 2300 a.C.  durante il regno di Néferirkarê. Si tratta della scoperta che …

    2 FacebookTwitterPinterestEmail
  • LO SCATTO

    Nubia: un tuffo nella storia

    di Valentina Milani 14 Dicembre 2018
    14 Dicembre 2018

    Foto di Marco Trovato Sudan, Nubia. Piramidi affiorano tra le dune di sabbia nei pressi della necropoli della città reale di Meroe: il più grande agglomerato di piramidi al mondo, …

    0 FacebookTwitterPinterestEmail
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4

Africa Rivista

Via Fabio Massimo, 19 – 20139 Milano
Tel. 02.80898696
Cell. 375.5353235
Fax 06.92933897
Email: info@africarivista.it
Abbonamenti: segreteria@africarivista.it

Per abbonarsi alla rivista

Online


Bonifico Bancario
IBAN:  IT 65 H030 3203 2100 1000 0291 446
Intestato a Internationalia s.r.l.
SWIFT/BIC: BACRIT21302


Conto Corrente Postale
CCP n° 1049863846 – Intestato a Internationalia srl, Via Conca d’Oro, 206 – 00141 Roma 

Argomenti

ISCRIVITI ORA

ULTIMI ARTICOLI

  • Rd Congo: drammatica la crisi nell’est, le testimonianze dei missionari

    26 Maggio 2025
  • L’alcol ugandese farà il giro del mondo

    26 Maggio 2025
  • Nigeria, Dangote vuole esportare polipropilene fuori dall’Africa

    26 Maggio 2025
  • Kenya, propaganda 2.0: come il potere risponde alla Gen Z

    25 Maggio 2025
  • Il libro della settimana: L’insieme delle parti 

    25 Maggio 2025
  • CHI SIAMO
  • PER ABBONARSI
  • VIAGGI DI AFRICA
  • CONTATTI
  • PUBBLICITA’ SU AFRICA
  • PRIVACY
  • INFORMATIVA

Edizione del 21/07/2025

© Rivista Africa
Editore: Internationalia srl
P.IVA 11980111006

logo internationalia srl

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Accetto Gestione consensi Leggi tutto
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessari
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non necessari
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA