Il governo del Burkina Faso ha annunciato, tramite una dichiarazione letta alla tv nazionale dal ministro della Sicurezza, Mahamadou Sana, di aver sventato un tentativo di colpo di Stato che ha coinvolto diversi soldati ed ex membri delle forze armate.
Secondo la ricostruzione della giunta militare, i servizi segreti hanno intercettato degli scambi tra un soldato burkinabé e i leader di gruppi armati che riguardavano informazioni sensibili sulle posizioni delle Forze di difesa e sicurezza (Fds), dei Volontari per la difesa della patria (Vdp, ausiliari civili dell’esercito), fornendo dettagli su alcune operazioni militari.
L’indagine dei servizi ha idenfiticato nel tenente Abdrahmane Barry, assegnato al battaglione di giustizia militare, il responsabile di questa fuga di notizie. Barry, sarà perseguito per diserzione, è attualmente irreperibile. Secondo quanto riferito, la sua sorveglianza ha rivelato che altri ufficiali, come il capitano Jouani Compaoré, il sottufficiale Laoko Zerbo, il comandante Frédéric Ouédraogo in servizio presso il Centro operativo integrato, il comandante Constantin Kaboré, in addestramento all’estero e considerato latitante in Costa d’Avorio, e il capitano René David Ouédraogo(anch’egli latitante), tutti co-responsabili di questo tentata cospirazione.
Il comunicato ufficiale indica che questi ufficiali erano coinvolti in un progetto di destabilizzazione volto a coordinare un’azione armata contro la presidenza del Burkina Faso, inizialmente pianificata per mercoledì 16 aprile. Tale azione, secondo gli inquirenti, avrebbe coinciso con diversi attacchi condotti da gruppi armati, con l’obiettivo di saturare la capacità di risposta delle forze di sicurezza. Inoltre, i cospiratori avrebbero chiesto ad alcuni Volontari per la difesa della patria di influenzare negativamente i propri colleghi, pagandoli per questo I presunti autori avrebbero anche tentato di seminare confusione all’interno delle Forze armate diffondendo falsi messaggi, facendo riferimento all’esistenza di “liste nere” di militari infedeli e rivolgendosi a leader tradizionali o religiosi per incoraggiare altri soldati ad unirsi alla loro iniziativa.
Secondo le autorità, nei giorni precedenti il 16 aprile ci sono state alcune denunce spontanee che avrebbero portato all’arresto di diversi sospettati a Ouagadougou, mentre altri avrebbero lasciato il Paese in tutta fretta alla volta della Costa d’Avorio.
Il ministro Mahamadou Sana ha chiarito che il coordinamento esterno del progetto era comunque attivo ad Abidjan, capitale ivoriana, e resta intatto l’obiettivo dei cospiratori, ovvero provocare disordini prima di giugno. Per tale ragione, ha spiegato Sana, i servizi segreti stanno continuando il loro lavoro e altri individui saranno monitorati. Il comunicato stampa invita la popolazione a essere vigile e invita i cittadini a segnalare qualsiasi “attività sospetta”.