La regione del bacino del fiume Zambesi beneficerà di un nuovo piano da 703 milioni di dollari destinato a rafforzare la resilienza climatica e promuovere lo sviluppo sostenibile. Lo ha annunciato il ministro namibiano dell’Agricoltura, della Pesca, delle Risorse idriche e della Riforma fondiaria, Inge Zaamwani, in occasione della 12ª riunione ordinaria del Consiglio dei ministri della Zambezi Watercourse Commission (Zamcom), tenutasi a Windhoek.
Il finanziamento proviene da tre principali fonti: 388 milioni di dollari dalla Banca africana di sviluppo (Bad), 255 milioni dalla Banca mondiale e 60 milioni dai Climate Investment Funds (Cif). L’iniziativa quinquennale, intitolata Nature, People and Climate Investment Plan for Africa’s Zambezi River Basin Region, è stata ufficialmente approvata il 28 febbraio scorso.
Secondo quanto dichiarato da Zaamwani, citato dai media locali, il piano mira a sostenere la cooperazione transfrontaliera nella gestione delle risorse idriche e a promuovere lo sviluppo climatico resiliente lungo tutto il bacino, che si estende per circa 1,3 milioni di chilometri quadrati attraverso otto Paesi africani: Angola, Botswana, Malawi, Mozambico, Namibia, Tanzania, Zambia e Zimbabwe.
Lo Zamcom, attualmente presieduto dalla Namibia, è l’organizzazione intergovernativa istituita dai medesimi Stati per garantire una gestione condivisa e sostenibile del corso d’acqua.
Il bacino dello Zambesi rappresenta una risorsa vitale per quasi un terzo della popolazione dei Paesi rivieraschi. Il fiume Zambesi si trova infatti nell’Africa meridionale ed è il quarto fiume più lungo del continente, dopo il Nilo, il Congo e il Niger. Ha una lunghezza di circa 2.700 chilometri e attraversa otto Paesi: Zambia, Angola, Namibia, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Malawi e Tanzania, anche se questi ultimi due fanno parte del bacino idrografico, pur non essendo direttamente attraversati dal corso principale.